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Il PSI non è pregiudizialmente contrario all’autonomia delle Regioni in alcune materie, ma non concorda con il percorso intrapreso dal Ministro Calderoli

Il PSI non è pregiudizialmente contrario all’autonomia delle Regioni in alcune materie, ma
non concorda con il percorso intrapreso dal Ministro Calderoli e soprattutto è contrario alla
regionalizzazione dell’Istruzione pubblica e della sanità.

Il rischio è distruggere l’identità nazionale. Il rischio è creare un baratro tra i pochi ed i molti.

Si è tenuto ieri a Padova, il convegno “Autonomia differenziata. Quali vantaggi per il Veneto?”.

Convegno, organizzato dal PSI, dall’Associazione Socialismo XXI secolo, dalla fondazione Destro e
dall’Associazione Giustizia e Libertà, si è svolto presso la Sala Caduti di Nassiriya.

I lavori hanno preso il via con l’intervento di Mauro Scarpellini, dell’ufficio di presidenza di “Socialismo
XXI”, sono quindi intervenuti il Segretario nazionale del PSI, Enzo Maraio, Luca Fantò, referente nazionale
PSI scuola e Maurizio Ferron, Segretaria CGIL Veneto.

Ne è seguito un dibattito serrato e ricco di spunti, contenuti e preoccupazioni.

Desta preoccupazione il percorso di regionalizzazione dell’Istruzione pubblica.

Un percorso che porterebbe le Regioni che lo richiedessero di rivedere il regime giuridico del personale
scolastico, differenziare i programmi, differenziare le retribuzioni, ottenere competenze sugli Organi
Collegiali, decidere con minor vincoli sui contributi destinati alle scuole paritarie. Sarebbe la fine della
libertà di insegnamento e cadrebbe di fatto il vincolo ai contributi che lo Stato ha nei finanziamenti alle
scuole non statali. 20 Regioni, 20 modelli diversi di scuola.

Desta preoccupazione l’inefficacia di una sanità regionale sempre meno efficace e che rischia una
privatizzazione di fatto.

Desta preoccupazione quanto poco si stia facendo per informare cittadini sul tema dell’autonomia
differenziata e ciò che essa comporterebbe.

E’ necessario, ha ribadito Maurizio Ferron, informare i cittadini e proporre un’alternativa valida che veda
uniti coloro che si oppongono ad un’autonomia priva di qualsiasi criterio, sponsorizzata o accettata
controvoglia per ragioni elettorali, voluta nell’illusione di poter gestire una quantità maggiore di
finanziamenti.

Calamandrei sosteneva che “La scuola pubblica nazionale è strumento essenziale per l’identità della
Repubblica”, il rischio è che tale identità venga messa a rischio per creare una società diversa, in cui il
vantaggio maggiore spetti al ricco, al più forte.

Luca Fantò
Referente nazionale PSI scuola

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