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Studenti a Bianchi: “Vogliamo essere ascoltati”

Studenti delusi dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Non abbiamo bisogno di atteggiamenti paternalistici dei signori del ministero: la paura che abbiamo per il nostro futuro passa risolvendo i problemi”. Così Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete studenti medi, il sindacato dei ragazzi delle superiori che raccoglie 10mila iscritti. Motivazioni: contestare la Maturità e Scuola-lavoro, ciò che surriscalda la generazione Dad: “Il ministro non ha fatto nessun passo indietro”, accusa Tommaso, così come riportato da La Repubblica. Così l’appello a Bianchi: “Far partire una nuova scuola senza la nostra voce non è possibile. Vogliamo essere ascoltati e capiti.Bianchi si confronti con noi. Di cose da dire ne abbiamo”.

L’incontro Bianchi – studenti

Sull’incontro del ministro con gli studenti previsto per domani: “È tardi e comunque vede i rappresentanti delle consulte studentesche, non le associazioni il cui Forum non viene convocato da ottobre scorso. Perché non ascolta anche noi?” Poi riguardo la lettera scritta a Repubblica in cui il ministro affronta il tema Maturità, agli studenti non piace il ritorno, anche se non del tutto, alla formula pre-pandemia. “Intanto perché i maturandi che si trovano ad affrontare questa prova sono quelli messi nelle condizioni peggiori: hanno fatto un anno di Dad, l’altro di lezioni in presenza a singhiozzo e questo ancora funestato dal virus”. Bamboccioni? “Fa male questa narrazione perché è falsata: invito a guardare l’incidenza di ansia, stress, disturbi alimentari, depressione tra gli adolescenti.Chiediamo un esame diverso, e da ben prima della pandemia”.

La Maturità 2022

“Vogliamo un elaborato scritto da presentare oralmente, preparato coi docenti, interdisciplinare e che vada oltre i programmi”. La seconda prova scelta dalle commissioni è “l’unico dato positivo. Ma anche qui ci sono difficoltà. Nei tecnici la seconda prova è pratica: chi ha avuto laboratori a singhiozzo come si è potuto preparare? Vale anche per una versione di greco, difficile da affrontare se hai delle lacune nella morfologia o nella sintassi”.

Studenti: l’alternanza scuola-lavoro

Riguardo l’alternanza scuola-lavoro: “Noi non contestiamo il rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro che è necessario così come l’apertura al territorio. Ma deve essere rivisto radicalmente perché non si può accettare di esporre gli studenti a un mercato del lavoro che conta 1400 morti all’anno. Va bene che si lavori col ministro Orlando, come annunciato, si passi ai fatti però”.

Il caso del giovane Lorenzo

Sul caso Lorenzo: “Più che strumentalizzazione, si è fatta confusione: sono percorsi differenti. Ma il tema della sicurezza riguarda tutti, si deve investire su questo. Rispetto al rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro non possiamo avere, all’opposto del caso di Lorenzo, studenti impiegati a fare fotocopie o caffè: è umiliante. Deve essere uno strumento didattico, una forma di insegnamento fuori dalle aule. Rigettiamo la logica che così ci abituiamo a quello che ci aspetta, perché per noi “quello” non ha posto.Piuttosto abbattiamo gli steccati tra licei e tecnici, si riveda il ciclo di studi con obbligo a 18 anni e un biennio comune. Forse è venuto il momento di liberarci del fardello di una scuola gentiliana”.

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