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Giallo banchi a rotelle, parola alla ds

Stiamo guardando un giallo? C’è chi accusa e chi si difende. Chi “occulta le prove” secondo qualcuno. Si trasforma dunque in un giallo la vicenda dei banchi a rotelle gettati in discarica da una scuola di Venezia. “La nostra scuola non ha mai acquistato né attraverso Consip né mediante altre procedure i 40 banchi a rotelle. Il tutto è debitamente documentato agli atti“, afferma su Il Gazzettino la dirigente dell’Istituto Benedetti-Tommaseo di Venezia, Stefania Nociti.

Le dichiarazioni

 

La dirigente scolastica Nociti precisa che “esattamente il 21 luglio 2020 è stato compilato un form. Con cui il Benedetti-Tommaseo chiedeva 60 sedie con la ribaltina e 320 banchi tradizionali, mai consegnati“. Quindi, si sarebbe trattato di un errore, dato che a novembre, al posto dell’ordine fatto dalla scuola furono consegnati i 40 banchi a rotelle oggetto della polemica, “privi di imballaggio, di documenti di accompagnamento e di scheda tecnica“, sottolinea. Ecco allora che i banchi restano inutilizzati e inutilizzabili, per di più senza la ‘ribaltina’, più larghi dei banchi monoposto 50×70, e abbandonati in biblioteca: “Era ridotta una discarica di materiali infiammabili: ho adottato un provvedimento d’urgenza per ragioni di sicurezza prevenzione e tutela dell’incolumità di circa 1.200 studenti, 105 docenti e 50 dipendenti“, conclude Nociti.

Sasso

 

C’è chi commenta su Facebook la vicenda. “Venezia, banchi a rotelle in una ‘bettolina’ che vanno al macero perché inutilizzati e nessuno che se li vuole prendere. Un simbolo di una stagione che per fortuna non c’è più”, ha scritto in un post sul social il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso. 

 

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