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Epilessia a scuola: conoscerla e riconoscerla

Conoscere e saper riconoscere l’epilessia tra i giovanissimi nei banchi di scuola può essere importante. Proprio in occasione dell’inizio dell’anno scolastico che, nelle intenzioni del Ministero dell’Istruzione, si svolgerà essenzialmente in presenza, la LICE – Lega Italiana contro l’Epilessia, sottolinea l’importanza di diffondere nella comunità di studenti e insegnanti la conoscenza sulle epilessie. E l’impatto che possono avere sul bambino che ne soffre. L’epilessia non è una malattia unica e infatti è più corretto parlare di “epilessie”, perché diverse sono le cause scatenanti e le modalità delle crisi. La qualità di vita di chi soffre di epilessia dipende molto anche dagli altri e da quanto sanno di questa sindrome neurologica.

Il presidente LICE

“Le epilessie – spiega Laura Tassi, Presidente LICE – rappresentano una condizione cronica che risente moltissimo dei pregiudizi e delle paure degli altri. Le maggiori difficoltà di inserimento scolastico, infatti, non derivano da un disturbo cognitivo del bambino che ne soffre. Ma dall’atteggiamento negativo dei compagni e talvolta degli insegnanti, impreparati a gestirla e che possono assumere nei suoi confronti comportamenti di allontanamento, di mancata inclusione, aggiungendo disagio al disagio. Ecco perché conoscere le epilessie è un passo fondamentale per abbattere barriere e sconfiggere inutili paure. L’epilessia – sottolinea Laura Tassi – può comparire a qualsiasi età e per le cause più diverse. Anzi la maggior parte di esse esordisce in età infantile. È fondamentale, soprattutto se questo accadesse a scuola, saper riconoscere e gestire una crisi qualora si presentasse, soprattutto evitando manovre scorrette e controindicate”.

La campagna educativa

Tramite “A scuola di Epilessia, quando la malattia ci chiede di sapere”, la prima campagna educativa digitale sulle epilessie promossa dalla LICE nelle scuole elementari nel biennio 2019 -2021, sono stati coinvolti nell’impegno di informazione e sensibilizzazione circa 600 insegnanti. Oltre 30 mila studenti, e più di 500 scuole in tutta Italia.

L’indagine

Secondo un’indagine realizzata due anni fa dalla LICE presso le scuole italiane, in occasione del lancio dell’iniziativa digitale, circa 1 insegnante su 3, quindi almeno il 60%, riferisce di non sapere come comportarsi. E quali strategie e regole seguire nel caso in cui un bambino sia colpito da una crisi. È dunque indispensabile la formazione degli insegnanti su questa tematica. Anche i compagni di classe possono apprendere come assistere un compagno o come offrire il proprio aiuto all’insegnante che lo sta soccorrendo.

I soccorsi

Nella circostanza che un alunno sia colpito da una crisi epilettica a scuola, chiarisce la LICE, la priorità è quella di non commettere errori nei soccorsi. La maggior parte degli episodi non necessita di manovre particolari, ma solo vicinanza al bambino durante l’episodio critico. E  subito dopo, in attesa che si riprenda. La classe va tranquillizzata ed invitata a prendersi cura del compagno insieme all’insegnante. Nei casi più gravi, è consigliabile mettere qualcosa di morbido sotto il capo per evitare contusioni. Poi togliere gli occhiali, slacciare vestiti stretti e girare il paziente su un fianco appena possibile per facilitare la respirazione e la fuoriuscita della saliva. Bisogna poi attendere che la crisi si concluda. Avere dalla propria parte insegnanti e compagni di classe rappresenta un aiuto fondamentale per i bimbi con epilessia.

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