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Giovani e variante Delta: un caso su 3 per gli under 19

Variante Delta, i giovani i più a rischio. Il pericolo corre infatti sul filo dei più piccoli. La diffusione della variante sta causando infatti l’aumento dei casi di Covid-19 tra i bambini e i ragazzi. Ad agosto circa un caso su tre ha riguardato persone tra 0 e 19 anni. E, mentre negli Usa i ricoveri di under 17 per Covid sono aumentati 5 volte con la circolazione della variante Delta, dalla Sip (Società italiana pediatri) arriva una Faq. Da diffondere sui social e negli studi pediatrici, per rispondere alle 8 domande più frequenti sulla vaccinazione dai 12 anni in su. Finora, in base al bollettino dell’Istituto superiore di sanità pubblicato il 3 settembre, i casi totali di infezione da Coronavirus in Italia sono stati 723.439 nella fascia da 0 a 19 anni, tra cui 32 decessi.

Lo studio

Significativo per argomentare la diffusione della variante Delta tra i giovani un nuovo studio pubblicato nel “Morbidity and Mortality Report” del Cdc, il centro per il controllo delle malattie statunitense. I ricoveri ospedalieri tra 0 e 17 anni, negli Usa, sono aumentati di circa 5 volte da giugno ad agosto 2021, in coincidenza con la diffusione della variante Delta. E, nello stesso arco di tempo, sono aumentate di 10 volte le ospedalizzazioni di bimbi sotto i 4 anni. Inoltre tali aumenti sono stati maggiori negli Stati del Sud dove maggiore era la popolazione non vaccinata.

I casi di miocardite tra i giovani

Le famiglie troveranno esposte le Faq sotto forma di poster negli studi pediatrici degli 11.000 aderenti alla Sip. I medici passano in rassegna i principali dubbi e paure associati alla vaccinazione, a partire dalle miocarditi. “È difficile – si legge in proposito – stabilire un collegamento diretto con il vaccino” e i casi che si sono verificati, oltre che rarissimi, spiegano i pediatri, “sono stati tutti di modesta entità e si sono risolti in breve tempo”.

L’assunzione di paracetamolo

In merito, invece, all’assunzione di paracetamolo prima del vaccino meglio evitarla perché secondo i pediatri “potrebbe ridurre la risposta immunitaria dell’organismo al vaccino”. Va usata in caso di effetti collaterali. E poi “non ci sono controindicazioni al vaccino in chi soffre di allergie, asma o celiachia. No, infine, ai test sierologici pre vaccino: “Possono generare falsi positivi o falsi negativi e avere conseguenze gravi.

L’Ema

Nel frattempo l’Ema, l’Agenzia Europea del farmaco, prosegue l’esame dei dati relativi ai vaccini per gli under 12. “Gli studi che stanno cercando di introdurre la vaccinazione anche per i più piccoli sono molto seri e tranquillizzano”, conclude Giuseppe Mele, presidente della Società Italiana Medici Pediatri (Simpe), e la loro immunizzazione è fondamentale “per raggiungere l’immunità di gregge, che dovrebbe essere almeno del 90%”.

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