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Covid a scuola? Sì alla Dad. I dati

Il report a cura degli operatori del Gruppo Scuola coordinati dalla dott.ssa Laura Rubagotti e dall’Osservatorio epidemiologico di ATS Val Padana diretto dal dott. Marco Villa.

Il Covid persiste ancora nelle scuole. A settembre meglio un ritorno in Dad? Intanto si analizzano i dati. Secondo il report: “Dad necessaria per contenere contagio”. Gli operatori del Gruppo Scuola, dislocati nelle sedi di Cremona e Mantova, effettuano attività di sorveglianza sanitaria in ambito scolastico. Attraverso un confronto continuo con i Ds, i referenti Covid-19, gli RSPP e i medici competenti della Scuola. Per avviare azioni di “tracciamento dei contatti” e di ricostruzione della catena del contagio. L’attenzione è rivolta in particolare alla fascia di età scolare, alle famiglie degli alunni e a tutto il personale scolastico. Con la finalità di contenere il diffondersi del contagio isolando da subito le classi interessate.

ANALISI DEI DATI ALL’ 8 GIUGNO 2021 – Ultimo giorno dell’anno scolastico 2020/2021

Con i 211 casi positivi registrati dal primo maggio fino alla chiusura delle scuole l’8 giugno, il numero di studenti contagiati ha raggiunto nel corso dell’anno scolastico il 4,3% della popolazione scolastica cremonese. In proporzione, i ragazzi più colpiti in questo ultimo periodo sono stati quelli che frequentano la scuola dell’infanzia. Nel corso dell’anno scolastico è stato isolato il 28% degli studenti. Rispetto ai mesi precedenti, l’ultimo periodo considerato ha visto isolare meno studenti (1.234). A fronte di meno casi di positività (mediamente 38 a settimana). Dal 1 settembre 2020 sono stati eseguiti oltre 50.000 tamponi a soggetti in età scolastica.

I tamponi

Dopo il calo del numero di tamponi avvenuto verso fine anno, si è assistito ad un costante aumento dei casi e quindi dei test eseguiti. Fino ad arrivare a quasi 3.500 tamponi nella settimana centrale di marzo, anche per effetto di una circolare regionale finalizzata al tracciamento delle “varianti” ad elevata contagiosità. A seguito della quale i contatti sono stati tracciati per i 14 giorni precedenti la positività e, per i contatti stretti, era obbligatorio avere un tampone negativo per poter terminare la quarantena. La progressiva riduzione del numero dei contagi ha consentito una rimodulazione delle attività di contact tracing. Con conseguente riduzione dei tamponi eseguiti, che nell’ultimo periodo sono stati mediamente circa 1.350 a settimana, con un indice di positività sempre più basso (sotto il 2% all’inizio di giugno).

I dati nelle scuole

I dati di incidenza (il numero di nuovi casi rapportato al numero di abitanti) confermano che l’andamento dell’epidemia nella scuola è stata sostanzialmente simile a quello della popolazione generale fino alla prima settimana di aprile. Da quel momento, che è coinciso con l’inizio della campagna vaccinale nei centri massivi e la ripresa della scuola in presenza (anche se non per tutte le scuole di ordine e grado), le due curve hanno iniziato a divergere. L’incidenza nella popolazione adulta ha continuato a diminuire mentre tra i giovani si è osservata una rapida crescita durata un paio di settimane. A cui è seguito un calo repentino fino alla fine dell’anno scolastico.

La Regione Lombardia

Per monitorare ulteriormente l’andamento dell’epidemia in ambito scolastico, Regione Lombardia ha disposto dal mese di maggio fino alla fine dell’anno scolastico per tutti gli under 18 risultati positivi al virus SARS-CoV-2, l’obbligatorietà all’analisi di sequenziamento per la ricerca di eventuali varianti. In caso di positività al tampone antigenico la procedura prevede un successivo tampone molecolare. Con richiesta di genotipizzazione per la ricerca delle principali mutazioni del virus. Sempre nel mese di maggio sono state aggiornate da Regione Lombardia le disposizioni per l’attività di sorveglianza sanitaria anche in ambito scolastico. I soggetti positivi al virus SARS-CoV-2 (casi) anche in presenza di variante possono rientrare in comunità con tampone negativo effettuato a partire dal 10° giorno e se asintomatici da almeno tre giorni.

La variante

I contatti ad alto rischio in assenza di variante o in presenza di variante Alpha devono essere individuati nelle 48 ore antecedenti dall’inizio dei sintomi o dall’effettuazione del tampone. E possono terminare la quarantena solo con tampone negativo effettuato a partire dal 10° giorno. I contatti a basso e ad alto rischio in presenza di variante Beta, Gamma o Delta devono essere ricercati fino a 14 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi del caso. O della positività a tampone se caso asintomatico. È prevista la quarantena sia per i contatti ad alto che a basso rischio. Il periodo di quarantena si conclude solo con l’esecuzione di un tampone con esito negativo effettuato a partire dal 10° giorno.

 

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