Spesso il calcio divide, ma quando è necessario dimostra anche che in campo e fuori non esistono davvero avversari.
Nella giornata di ieri, 12 giugno, mentre si disputava il match Danimarca-Finlandia nell’ambito del campionato europeo di calcio 2020, tutti noi ne abbiamo avuto una prova.
Quando il centrocampista danese Christian Eriksen si è accasciato per un malore, sono intervenuti a soccorrerlo tutti i calciatori in campo. Senza distinzione di squadra.
Successivamente lo staff medico si è occupato delle condizioni del giocatore attuando il protocollo previsto già sul campo.
E’ stato in quel momento che i suoi compagni di squadra si sono riuniti attorno a lui come per proteggerlo.
L’immagine parla da sè. O per dirlo con le parole di un famoso insegnante, l’immagine “è, da sola, già una lezione“.
Questo è quanto scrive Enrico Galiano sul suo profilo Instagram postando l’immagine che attualmente sta facendo il giro del mondo.
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EMPATIA
Noi vediamo il tuo dolore, partecipiamo al tuo dolore. Non possiamo sentirlo fino in fondo, ma quei giocatori intorno che portano le mani al volto, il cerchio protettivo, tutto parla e tutto dice che cosa significa la parola Empatia.
2. PROTEZIONE
Il cerchio spontaneo, non pianificato, nato come reazione istintiva: diretta non solo al compagno a terra, ma a tutti i suoi famigliari e amici, per evitare qualsiasi indugio delle telecamere sulla sofferenza, qualsiasi utilizzo violento di questa immagine: tutto parla e tutto dice che cosa significa la parola Protezione.
3. UMANITÀ
Ogni pixel di questa foto dice: a terra sofferente non c’è un giocatore, non c’è una persona che non siamo noi. Ci siamo tutti.
Per concludere, Galiano consiglia: Davvero, salvatela, stampatela e poi a settembre appendetela in tutte le scuole.
Ed ecco come un evento spiacevole che apparentemente ha colpito da vicino il mondo del calcio, in realtà colpisce da vicino tutti noi e diventa una lezione di vita per adulti e ragazzi.
