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Maestra arrestata: picchiava e torturava bambini, incastrata dai video di sorveglianza

E' accaduto a Mondovì nel cuneese. I ragazzi hanno allertato i genitori che hanno denunciato le violenze ai carabinieri

Una maestra 57enne, assunta come organico Covid e in servizio in una scuola dell’infanzia di Mondovì, nel Cuneese, è stata arrestata per violenze fisiche e verbali nei confronti degli alunni.  Secondo le accuse li picchiava e li torturava. Qualcosa nei bambini seguiti da questa maestra non andava. Sono stati proprio loro ad allarmare i genitori che hanno allertato subito i Carabinieri. Attraverso le videocamere di sorveglianza e le molte settimane di indagini, i Carabinieri sono riusciti a ricostruite quell’orrendo scenario.

MAESTRA VIOLENTA CON I BAMBINI

La donna infatti aveva avuto a inizio anno scolastico un contratto a tempo determinato e assegnata alla scuola dell’infanzia quale organico Covid per consentire lo sdoppiamento delle classi e per la necessità di avere altro personale per il rispetto del numero massimo di bimbi nei vari gruppi.

L’indagine dei militari dell’Arma a suo carico era partita poco dopo l’assunzione dell’incarico, nel dicembre dello scorso anno, e a seguito delle lamentele di alcuni genitori che segnalavano comportamenti strani dei figlioletti.

Era stato poi lo stesso Istituto scolastico a rivolgersi ai carabinieri di Mondovì.

TELECAMERE NASCOSTE

I carabinieri hanno così piazzato all’interno dei locali della scuola materna delle telecamere nascoste che avrebbero ripreso i comportamenti violenti contro i bimbi.

Secondo gli inquirenti, la maestra avrebbe assunto una “condotta sproporzionata rispetto alla finalità educativa e lesiva della dignità dei piccoli”

L’insegnante 57enne induceva i piccoli in una “condizione di paura e di soggezione tali da rendere loro la frequenza delle lezioni intollerabile”. Usando abitualmente urla, ingiurie, minacce e persino percosse.

Per contenere e gestire l’esuberanza dei bambini, secondo l’accusa la donna aveva infatti instaurato un clima di “tensione emotiva e di paura” all’interno della classe, cercando anche di condizionare psicologicamente i bambini per evitare che questi raccontassero a casa ciò che accadeva in aula.

Il pericolo di reiterazione di queste condotte infatti ha spinto i pm a chiedere l’immediata emissione di una misura cautelare. Per l’ipotesi di reato di maltrattamenti nei confronti di persone sottoposte alla propria autorità.

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