“Il Covid-19 ha scoperto e aggravato i difetti fondamentali nel settore degli alloggi per studenti”, afferma Hillary Gyebi-Ababio vicepresidente dell’Unione Nazionale degli Studenti (NUS) del Regno Unito.
UN MILIARDO DI STERLINE PER ALLOGGI VUOTI
E’ stato stimato una spesa pari ad un miliardo di sterline per gli affitti in alloggi utilizzati dagli studenti,
ma che sono stati lasciati vuoti a causa del Covid.
Secondo quanto emerso da un nuovo sondaggio, circa un terzo degli studenti ha ricevuto uno sconto sull’alloggio a causa della crisi economica dovuta, appunto, dalla pandemia.
Molte delle Università del Regno Unito hanno rinunciato al pagamento dell’affitto o offerto rimborsi agli studenti ai quali è stato impedito di usufruire degli alloggi universitari.
In media, ogni studente, ha speso 1.621 sterline, pari a 1874,92 euri.7
IL SONDAGGIO “SAVE THE STUDENT”
Il sondaggio condotto da ‘Save the Student’, ha stimato che sono stati spesi su oltre 1.300 studenti più di 930 milioni di sterline per stanze mai utilizzate. Il 9% degli intervistati ha ricevuto tutto il rimborso, il 23% parzialmente e il restante assolutamente nulla.
Le università del Regno Unito riconoscono le pressioni finanziarie affrontate dagli studenti e stanno cercando di fornire un maggior sostegno.
“Le decisioni sulle spese di alloggio spetta alle singole università, tenendo conto delle circostanze nelle loro istituzioni e dei loro studenti”, ha riferito un portavoce.
“Ma con la stragrande maggioranza degli studenti che non affitta alloggi di proprietà dell’università,
c’è un problema sul supporto per coloro che hanno contratti nel settore privato e sull’assistenza agli studenti non residenti che sono stati finanziariamente colpiti dalla pandemia”.
SCONTO MENSILE DEL 50%
Mentre il blocco persiste, Unite Students (fornitore per alloggio) ha offerto uno sconto mensile del 50%
per coprire sette settimane per tutti gli studenti che non sono ancora tornati nei propri alloggi.
Ma secondo la ‘National Union for Students’ i 50 milioni di sterline proposti per sopperire a questo disagio,
sono soltanto ‘una goccia nell’oceano rispetto ai costi che gli studenti devono affrontare’.
