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Scuola, studenti sentinelle dello smog: l’esperimento in una delle città più inquinate d’Europa

Il progetto studiato dall'università di Pavia che ha consegnato 10 rilevatori ai ragazzi

Un nuovo studio che coinvolge gli studenti delle scuole di Pavia, servirà a monitorare la qualità dell’aria. Soprattutto all’entrata e all’uscita della scuola si registrano picchi di inquinamento dello smog delle auto. Gli studenti, attraverso dispositivi saranno autentiche sentinelle dello smog.

. Accadrà a partire da lunedì 22 – come spiegato in un articolo del Giornale –  quando finalmente potrà partire il progetto pensato dall’associazione Il sellino spiritato e dall’ Università. “Saremmo dovuti partire prima – ha ammesso Cosimo Lacava, presidente de Il sellino spiritato e ricercatore universitario -, ma la pandemia ci ha costretti a rimandare.

SCUOLA, LO STUDIO SULLO SMOG

“Ora potremo consegnare ai ragazzi i 10 rilevatori, grandi come un pacchetto di sigarette, che abbiamo acquistato noi attraverso una campagna di raccolta fondi e con il contributo di Coop Lombardia”. Attraverso le misurazioni della qualità dell’aria si vuole verificare se nei dintorni degli edifici scolastici lo smog sia peggiore che in altri punti della città.

“Secondo alcuni dati in nostro possesso – ha proseguito Lacava – negli orari d’ingresso e di uscita dalle scuole si registrano picchi d’inquinamento spaventosi perché i genitori portano i figli a scuola in auto e li aspettano con il motore acceso. E questo smog è molto pericoloso soprattutto per la salute dei più piccoli”.

Le misurazioni verranno acquisite dagli studenti della Scuola internazionale di Pavia e dal liceo Cairoli, coordinati da Chiara Giroletti e Lucia Dorigo con la collaborazione tecnica di Università degli studi di Pavia, utilizzando dei dispositivi testati dalla South Coast air quality management district, secondo la quale i dati che vengono acquisiti sono paragonabili a quelli delle loro centraline di riferimento. ”

Il progetto durerà molti mesi – ha proseguito Cosimo Lacava – e ci permetterà di raccogliere dati molto preziosi. Al termine della rilevazione, infatti, pensiamo di consegnare al Comune i dati raccolti perché possa prendere decisioni riguardo la moderazione del traffico in alcune zone particolarmente inquinate”.

Paradossalmente la pandemia non ha migliorato l’aria di Pavia; per paura di un contagio pochi usano i mezzi pubblici e preferiscono portare a scuola i figli in auto. Indipendentemente dal corso di studi. “Ora partiamo con le scuole superiori – ha concluso Lacava – poi ci concentreremo sulle medie e le elementari. Magari acquistando altri dispositivi. Quindi vedremo se l’amministrazione vorrà realizzare magari dei parcheggi nei quali lasciare i ragazzi che vanno a scuola. Senza dover per forza arrivare in auto davanti al portone dell’istituto”.

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