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Scuola, alunni protestano ma non si fanno il tampone: test solo per 1 studente su 22

La campagna Scuola Sicura si è rivelata un vero e proprio flop: poche prenotazioni nelle periferie romane.

Non sono serviti gli appelli delle istituzioni, la campagna di prevenzione in piena emergenza Coronavirus, “Scuola sicura”, che fino a fine gennaio prevede la possibilità, per gli studenti dai 14 e fino ai 18 anni, di effettuare i tamponi rapidi in uno dei drive-in regionali, gratuitamente e senza ricetta, si è rivelata un vero e proprio flop. Secondo gli ultimi dati disponibili, quantificati dall’assessorato regionale alla Sanità, ad aver prenotato ed effettuato il test sono stati 11595 studenti, su un totale (dato Miur) di 251989. Quasi uno studente su 22.

Come riporta Repubblica.it, nella Asl Roma 1 l’adesione è stata quasi virtuosa, ma nelle periferie romane ci sono state poche prenotazioni. Eppure gli adolescenti continuano a manifestare anche e soprattutto per tracciamenti più sicuri e per trasporti per limitare il rischio di contagio. Al Kant, per esempio, in occasione dell’occupazione, tutti hanno dovuto fare il tampone per entrare a scuola e partecipare alle iniziative. Ma non tutti gli studenti sono stati e sono altrettanto responsabili. Che la campagna non abbia avuto il successo sperato, l’ha detto anche Rocco Pinneri, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, che quotidianamente rinnova appelli a mezzo stampa e con note indirizzate alle scuole.

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