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La “recita” di Natale!

Una speciale "recita" di Natale si è tenuta oggi in diretta nazionale.

Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia mondiale in atto, ogni evento scolastico

tradizionale è stato annullato, oppure rivisitato in chiave telematica, in linea con le modalità alternative alla

didattica in presenza. Ma una speciale “recita” di Natale si è tenuta oggi in diretta nazionale. Intervistata da Lucia

Annunziata, la Ministra Azzolina, con il suo consueto sorriso rassicurante e carico di ottimismo, ha ribadito i

propositi del Governo: tornare in presenza, per le scuole secondarie di secondo grado, il 7 gennaio. Ha ricordato,

quindi, tutti i Ministri impegnati in questa operazione, ribadendo accordo e convergenza, prima tra tutte il

Ministro degli Interni che, attraverso le Prefetture, avrebbe favorito la costituzione dei tavoli tecnici per rendere

possibile il rientro stesso.  Forse il Ministro dell’Istruzione  non sa che le notizie circolano e che sappiamo bene

qual è stato il contenuto dei tavoli tecnici: scaglionamento degli ingressi e presenza a scuola in termini di

percentuali, perché il problema dei trasporti, in assenza di investimenti, non se ne parla proprio. L’unica misura

che potrebbe garantire il distanziamento fisico necessario a scongiurare la circolazione del virus, quindi, rimarrà

disattesa. Ora la scusa è la mancanza di tempo, ma in più di un anno (sappiamo tutti che il Governo già nel 2019

era al corrente dei rischi di una pandemia mondiale!) forse si sarebbe potuto fare molto ma molto di più e

meglio, soprattutto nel settore dei trasporti pubblici che da anni sono una vera sciagura per quanti tra studenti e

lavoratori devono usufruirne abitualmente per gli spostamenti.

La “recita” di Natale, come tutte le recite della fattispecie, ha poi generato momenti di patos. Gli studenti “della Ministra”, infatti, sono stati più volte citati come un esempio di condotta civile ineccepibile tra le mura scolastiche, salvo poi essere oggetto di qualche dubbio sul loro comportamento fuori dalla scuola, in un parossistico quanto contraddittorio intervento tutto incentrato sui “soliti” contenuti e i “soliti” linguaggi che rivelano un Ego scarsamente modesto e misurato.

Veniamo poi alla data del 7 gennaio, il giorno dopo la banda rossa in cui sarà avvolta tutta l’Italia, in un unico drappo. Tornare a scuola è una cosa possibile, date le premesse già dette, secondo la Ministra, perché non può essere “persa nemmeno un’ora di scuola”, chiosa. Ma quando abbiamo perso un’ora di scuola? Non ce ne siamo accorti, o forse quello che abbiamo fatto finora, da marzo in qua non è poi così innovativo e giusto come ha sempre ostentato la Ministra, oppure ancora qualcosa non torna nelle rassicurazioni e nei propositi, implicitamente sconfessati. Ci sarebbe poi la “quisquilia” dell’orario di servizio dei docenti che, vale la pena ricordarlo, hanno un contratto di lavoro e una prassi scolastica sulla quale tra l’altro ruota anche la loro vita familiare, oltre che l’impegno professionale, che forse, ad insaputa della Ministra, crea qualche “piccolo ostacolo” alle pianificazioni a tavolino…

Quanto al rientro in aula, comunque, va detto che l’ipotesi di scaglionamento è solo una pia illusione, peraltro già sperimentata con esiti fallimentari a settembre, misura forse adatta ai grandi centri urbani, serviti da un servizio pubblico un po’ meno insufficiente ma già i piccoli centri, per non parlare delle aree più periferiche del Paese, di trasporti proprio non ne anno se non quelli minimi più simili a carri bestiame, nelle ore di punta, le uniche in cui per altro sono assicurate le corse. Quindi, l’ideona, sarebbe quella di far confluire gli studenti verso le scuole e farli bivaccare fino all’ora del loro ingresso? E per quelle scuole con lezioni o laboratori pomeridiani, come la mettiamo con i rientri a casa e con lo studio? In quindici giorni ci dovremmo aspettare il miracolo di Natale?

Alla fine di tutto, sempre secondo la Ministra, sembra che solo l’Educazione civica ci salverà… Speriamo che supereremo la verifica!

Valeria Bruccola

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