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Salvini: Sulla Scuola zero certezze. Questo governo dimentica i precari e lascia scoperte 30.000 cattedre

Salvini: Sulla Scuola zero certezze. Questo governo dimentica i precari e lascia scoperte 30.000 cattedre.

Dai concorsi, alla riapertura di settembre passando per le scuole paritarie. Matteo Salvini nel suo discorso al Senato non ha tralasciato nulla. Intervenuto nel corso del dibattito sulla fiducia posta dal Governo sul decreto scuola.” Sarebbe molto più normale attingere dalle graduatorie e dare un contratto a tempo indeterminato alle decine di migliaia di insegnanti che sono in quelle classi anche da dieci-quindici anni. Già negli anni passati  era difficile che nel giorno di riapertura delle scuole ci fossero tutti gli insegnanti al loro posto. Quest’anno con altri 30mila pensionamenti, senza assunzioni e con l’idea bizzarra del concorsone per decine di migliaia di insegnanti… ci avete detto che bisogna stare e casa tutti e fare l’aperitivo a Ponte Milvio è un pericolo e volete far girare per l’Italia decine migliaia di insegnanti? Mettetevi d’accordo con voi stessi”.

 Sulla riapertura delle scuole, che riguarda otto milioni di studenti e ottocentomila insegnanti il Governo ha dato “certezze zero dopo quasi quattro mesi. Oggi siamo circondati da Paesi europei che con i loro Governi hanno dato certezze alle famiglie”, ha sostenuto Salvini citando gli esempi delle scuole riaperte in Francia, Austria, Svizzera, Germania, Danimarca. “Non esiste fase 2 se non si riparte dai bimbi e dagli studenti. Se qualcuno ha in testa per i nostri studenti la didattica a distanza e la mancanza di contatto sociale non avete capito niente. Il bimbo  ha bisogno di andare in classe con i compagni e questo vale anche per le università, a meno che qualcuno non attacchi la scuola privata a parole ma non voglia aiutare le università private, magari quelle università private che hanno qualche contatto con qualche movimento al governo”.

Salvini ha anche evidenziato come a suo giudizio “non esiste ripresa economica con le scuole chiuse, gli oratori chiusi, i centri per disabili e i centri per anziani chiusi”, visto che “non tutti possono permettersi la babysitter, non tutti hanno a disposizione i nonni, non tutti hanno la villa con giardino”.

Poi un commento sulla scuola pubblica e quella privata: “Ho sentito del pregiudizio ideologico, come se il termine privato, libero e autonomo desse fastidio a qualcuno. Ovviamente la scuola pubblica deve venire prima, ma i 900 mila bimbi delle scuole pubbliche paritarie dove vanno? I 180 mila lavoratori delle scuole pubbliche paritarie dove vanno? Riconosciamo a questo Paese il diritto alla libertà educativa, o è sempre lo Stato che deve decidere e controllare?”,

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