Viaggio nella scuola dove non si viene bocciati
Benvenuti al Liceo Mazzini di Bologna, qui sono pochissimi ogni anno gli studenti bocciati. Non perché i docenti siano più permissivi o più buoni, ma solo perché è da anni in corso un programma innovativo che consente di recuperare allo studio una gran quantità di ragazzi che hanno più difficoltà nello studio.
IL PROGETTO
Il programma adottato – inventato dal compianto preside Maurizio Lazzarini – si chiama “Compiti a scuola”. Consiste in alcuni studenti più preparati che si trasformano in tutor aiutando i compagni rimasti indietro. Oltre ai corsi e agli sportelli didattici, durante l’anno, scendono in campo proprio gli studenti-tutor per tutti coloro che devono colmare criticità. Soprattutto il progetto entra nel vivo al rientro dalle vacanze di Natale. “Fermiamo la didattica tradizionale – spiega il preside Fulvio Buonomo – per la settimana di recupero. All’inizio dell’anno scolastico e all’inizio di febbraio noi attiviamo Compiti a scuola. A settembre i primini vengono sottoposti a un test che valuta le loro competenze. A fronte di eventuali lacune o criticità, scatta il programma, con attività pomeridiane tenute da docenti e studenti-tutor”. È così che non si viene bocciati o almeno le statistiche indicano una sensibile diminuzione.
MENO BOCCIATI
Un meccanismo che consente ai più bravi di ripassare le materie, recuperando informazioni di base. E poi c’è chi è rimasto indietro che può essere seguito direttamente da chi ha incontrato le sue stesse difficoltà. I tutor sono attivi tutto l’anno, ma per alcuni periodi del corso scolastico la didattica viene interrotta. Il risultato? Più studenti promossi e meno ragazzi bocciati. Una scuola dove praticamente non si viene bocciati. Un meccanismo di cui sembrano beneficiare davvero tutti.
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