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Il Natale vi spaventa? Quattro consigli su come sopravvivere alle feste

Il Natale vi spaventa? Quattro consigli su come sopravvivere alle feste

Natale sta arrivando! La festa più attesa, amata e scintillante dell’anno. Ma anche la più detestata, chiacchierata e consumistica. Comunque la si pensi, Natale è alle porte. Con tutto il suo  carico di obblighi familiari, impegni economici e attese, spesso disattese, che porta con sé. C’è chi non fa altro che stare a dieta nell’imminenza delle cene e pranzi che arriveranno. Chi già programma il regime alimentare post vacanziero. Insomma, altro che serenità… Allora ecco pronta un piccola guida emotiva di sopravvivenza. Nessuna regola, solo consigli.

A) Ricordiamoci di noi. Facciamo ciò di cui abbiamo davvero bisogno. Decidiamo di di stare con gli altri, di rimanere soli o di saltare del tutto le festività, se è quello che vogliamo. Diamoci il permesso di sentirci giù senza sorrisi incollati, di sentirci bene senza sensi di colpa o di non sentire niente, spegnerci per un po’ senza pensare per questo di non provare emozioni.  Senza cedere alle pressioni di noi stessi circa le aspettative che altri hanno su di noi.

B)  Non siamo bambini. Ci diciamo come un mantra che il Natale è il momento in cui far emergere la parte fanciullesca che è in noi. Cerchiamo di individuare con quale atteggiamento ci apprestiamo a vivere questa festa perché spesso svincoliamo meccanismi psicologici dannosi come ad esempio regredire, attivando esageratamente la nostra parte bambina. Arriviamo a negare qualcosa che non va per non tradire l’atmosfera festosa, evitiamo gli incontri familiari per non affrontare disagi, idealizziamo in modo esagerato la festa pensando che quest’anno sarà la migliore in assoluto oppure rimpiangiamo quelle passate, ricordandone solo il lato positivo.

C) Attenzione ai vampiri emotivi. Gestiamo le risorse che sentiamo davvero di avere, senza strafare, senza costruire aspettative esagerate. Evitando di sprecare energie per coloro che non sono in grado di apprezzare la nostra disponibilità, i nostri consigli. Non è il caso di fare i martiri. Fissiamo i limiti che permettono di affermare pensieri, sentimenti e bisogni anche se diversi da quelli delle persone con le quali interagiamo. I confini creano un quadro che consente agli altri di capire come trattarci, dove arrivare, cosa permettersi. Aiutano a creare relazioni rispettose e reciproche. Sono salutari tutto l’anno, indispensabili in questo periodo di grandi riunioni.

D) Famiglia, uguale perdono. Stare in famiglia può significare scivolare in vecchi schemi di relazione. Spazi ristretti, tempi prolungati, qualcosa può esplodere. Eppure conosciamo le persone, sappiamo cosa le può provocare e cosa sanno fare loro per stressarci. Possiamo però anche cercare di vedere gli altri con occhi diversi. Capire che non hanno avuto risorse per fare meglio di ciò che hanno fatto e che non si può rimanere feriti per sempre. Abbiamo bisogno di lasciar andare in modo coraggioso per sanare e liberare noi stessi, togliere peso al rancore, svincolare le forze e andare oltre. Trovando accettazione per ciò che non può essere cambiato, con il perdono, i consigli, un miracolo che possiamo fare proprio a Natale, in modo simbolico.

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