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La tragedia della piccola Alessia, la Procura indaga a scuola

La tragedia della piccola Alessia poteva essere evitata.Un boccone di cibo rimasto in gola. Questa l’ipotesi su cui si sta lavorando per capire la dinamica della morte della piccola Alessia. La bimba morta ieri a Monterotondo era in classe quando si è sentita male. I momenti precedenti alla tragedia sono ora sotto esame. I medici avrebbero trovato dei residui di cibo in gola. Un’evidenza che potrebbe significare che la morte per soffocamento sarebbe stata dovuta a un boccone, forse di mozzarella. A non darsi pace è la mamma della piccola Alessia.

IL DOLORE DELLA MADRE

«Mia figlia stava bene, non mi do pace per quello che è successo. – racconta tra le lacrime mamma Laura commentando la tragedia – i medici mi hanno detto che le hanno trovato qualcosa in gola. Non credo fosse carne perché non l’hanno mangiata forse mozzarella o qualcos’altro. Ora voglio solo capire e trovare giustizia per mia figlia». Qualcuno non è riuscito a soccorrerla? Le maestre non sapevano come praticare le misure disostruttive? Tanti gli interrogativi ancora aperti. La Procura di Tivoli, che ha disposto l’autopsia sul corpo della piccolina (l’esame sarà condotto nei prossimi giorni al Gemelli), ha aperto un fascicolo. Per il momento non ci sono ipotesi di reato.

ATTIMI TERRIBILI

È martedì e Alessia insieme alle sue compagne di classe ha appena finito di mangiare nella mensa della scuola. Sta tornando in classe ma accusa un malore: non riesce più a respirare. Le maestre, come racconteranno poi, la soccorrono e chiamano il 118 che, prima di arrivare sul posto, indicherà loro via telefono i passi da seguire per cercare di rianimarla: come fare il massaggio cardiaco e come liberare la sua gola da possibili oggetti o residui di cibo. Quando i sanitari entrano a scuola, trovano la piccola cianotica e priva di conoscenza. La rianimano meccanicamente e la intubano trasportandola all’ospedale di Monterotondo. Il cuore di Alessia torna a battere anche se le sue condizioni appaiono disperate. Per troppi minuti il suo cervello è rimasto senza ossigeno e quando arriverà in elicottero a Roma i medici che la prenderanno in carico capiranno da subito che il quadro cerebrale è seriamente compromesso. Ma non si perdono d’animo e con loro la famiglia di questa bambina che da anni vive a Monterotondo dopo aver lasciato la Romania.

 

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