Sindacati

Si riparte con 8 mila collegi docenti a ranghi ridotti: più del 20% dei prof sono precari ancora da nominare

Negli istituti scolastici la percentuale di supplenti è più che doppia rispetto a quella delle altre amministrazioni pubbliche. Così l’anno scolastico riprende senza un insegnante su cinque, con inevitabili ripercussioni sul servizio formativo. L’inefficienza dei decisori politici e del Miur ora si scaricherà sul servizio. E sui dirigenti scolastici, che in molti casi a breve saranno chiamati prima a coprire le cattedre vacanti rimaste libere con personale temporaneo senza esperienza. E nemmeno in graduatoria, mentre chi ha vinto un concorso o è stato formato e pure abilitato rischia di rimanere a casa. Siamo all’assurdo. Vanno individuati poi quasi 20 mila Ata su posti liberi e oltre 2 mila Direttori dei servizi generali e amministrativi, il cui concorso si sta ancora svolgendo. Il problema è che non basta fare i concorsi, se poi si gestiscono male le graduatorie, a iniziare da quelle dei precari storici.

Marcello Pacifico (Anief): “È sempre più lampante che un sistema di reclutamento di questo genere è stato fallimentare. E’ servito solo a fare risparmiare un po’ di soldi pubblici ed è la causa principale del boom di supplenze. Bisognava invece riaprire le GaE, utilizzare le graduatorie d’istituto e quelle di merito anche su scala nazionale. Non è stato fatto e ora la scuola e gli studenti pagano pegno”.

COMUNICATO STAMPA ANIEF

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