Sindacati

Assunzioni docenti, averne tagliate 5 mila è uno scandalo ma ne salteranno molte di più

Arriva il sì del Mef alle immissioni in ruolo dei docenti. Ma con l’imprevista riduzione di 5 mila posti. Dal dicastero di via XX Settembre si giustifica tale operazione con “la marcata riduzione delle iscrizioni degli alunni, registrata specie nell’ultimo biennio, connessa con il calo della natalità”.

LA DECISIONE

Sono diversi gli aspetti da considerare su questa decisione: il primo è che, incredibilmente, al ministero dell’Istruzione non hanno avuto nulla da eccepire sul taglio di assunzioni, probabilmente consci del fatto che, in definitiva, cambierà ben poco ai fini delle effettive assunzioni a tempo indeterminato, le quali saranno molte meno delle cattedre autorizzate. Esattamente come accaduto un anno fa, si prevede che a due convocazioni su tre non si presenterà alcun docente, perché sono sempre più le graduatorie di merito e le GaE prive di candidati.

ANIEF

Anief lo ha scritto due mesi al Miur, ma al ministero guidato da Marco Bussetti hanno fatto orecchie da mercante, continuando a dire che la situazione si risolverà con i concorsi ordinari e straordinari in via di approvazione: una teoria che fa acqua da tutte le parti, ma che anche oggi il ministro dell’Istruzione ha tenuto a ribadire.

MARCELLO PACIFICO

Marcello Pacifico (Anief). “Alla resa dei conti, non c’è alcun provvedimento straordinario sul fronte del reclutamento del personale docente. Perché quest’anno non si coprirà nemmeno il turn over. Rimangono in vita oltre 50 mila cattedra in deroga su sostegno, le quali pur essendo vacanti a tutti gli effetti si assegnano in supplenza fino al 30 giugno. Ci sono poi 50 mila maestre con diploma magistrale sbattute presto fuori dalle GaE. Con più di 7 mila che dovranno rinunciare all’assunzione già ratificata, dopo avere terminato anche l’anno di prova.

LE ASSEGNAZIONI

Rimangono da assegnare decine di migliaia di posti su disciplina comune. Pur in presenza di abilitati all’insegnamento (in seconda fascia d’istituto). E idonei dei concorsi (ai quali si nega la possibilità di essere assunti cambiando regione). E così si presta il fianco a sempre più richieste di risarcimenti da parte dei precari danneggiati. Dopo che solo nell’ultimo biennio vi sono state mille sentenze favorevoli passate in giudicato.

 

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