Didattica

Studiare musica migliora il rendimento scolastico in inglese, matematica e scienze: la ricerca

La musica è un linguaggio, come quello verbale che si impara sin da bambini e che poi si inizia a codificare con lettura e scrittura. Questo è uno dei motivi per cui chi impara a suonare uno strumento durante gli anni della scolarizzazione ottiene risultati migliori anche nel profitto didattico.

Chi studia musica ottiene voti migliori: la ricerca

Lo sostiene uno studio pubblicato di recente sul Journal of Educational Psychology, una delle riviste specialistiche più accreditate nel settore della didattica. I ricercatori hanno esaminato un campione molto vasto di studenti, 110.000 studenti, comparando i voti da loro ottenuti in matematica, inglese e scienze e mettendoli in relazione al fatto di studiare o meno musica.

“Questo studio su vasta scala – spiegano i ricercatori –  ha riscontrato prove di una relazione positiva tra lo studio della musica i punteggi ottenuti agli esami delle scuole superiori in inglese, matematica e scienze”. Va precisato che l’inglese, dato il campione studiato, è da intendersi come lingua madre degli studenti. Non come lingua straniera. Sta di fatto però che il rendimento in discipline come matematica e scienze migliora nel caso in cui gli studenti suonino anche uno strumento musicale.

Questo, sottolinea lo studio, spesso avviene nel contesto scolastico stesso. Con corsi musicali intensivi inseriti nel percorso didattico curricolare.

“Oltre a sostenere prove che suggeriscono che l’apprendimento musicale durante l’infanzia può favorire le competenze scolastiche – conclude lo studio – gli educatori devono considerare l’influenza positiva potenziale della musica scolastica sul rendimento scolastico degli studenti  anche a livello superiore”.

Insomma la musica fa bene al rendimento scolastico a tutte le età. Tuttavia, se come già detto la musica è un linguaggio vero e proprio – oltre che una forma d’arte – è auspicabile che l’approccio ad uno strumento musicale avvenga nei primi anni di scolarizzazione. Funziona un po’ come per le lingue straniere, che i bambini apprendono assai più facilmente rispetto agli adolescenti.

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