Cronaca

Fa prostituire la figlia 13enne, arrestata la madre e quattro uomini nel Ragusano

Hanno finto di cercare lavoro nelle serre in cui due degli indagati lavoravano. E’ così che i poliziotti della Squadra mobile di Ragusa sono riusciti a ‘catturare’ due marocchini. Destinatari di un provvedimento di fermo insieme ad altri due italiani e a una donna romena. Accusata di far prostituire la figlia 13enne.

LE INDAGINI

Dalle indagini scattate lo scorso marzo è emerso che all’interno delle serre (da qui il nome dell’operazione ‘Greenhouse’) nelle campagne di Acate la ragazzina consumava rapporti sessuali con braccianti agricoli nord africani, romeni o italiani. Ricevuto il provvedimento di fermo e considerato il “concreto pericolo di fuga”. Gli uomini della Squadra mobile hanno avviato le ricerche degli indagati tutti tra Acate e Vittoria. “Ad eccezione del novantenne – spiegano adesso gli investigatori – gli altri erano difficilmente individuabili sul territorio”.

LE INTERCETTAZIONI

Le intercettazioni telefoniche, infatti, avevano permesso di conoscere ogni loro abitudine ma non la residenza. La madre della bambina sfruttata e i due marocchini vivevano in fatiscenti ruderi all’interno di aziende agricole tra una serra e l’altra, luoghi in cui un poliziotto sarebbe stato riconosciuto immediatamente. Ecco perché due agenti hanno finto di cercare lavoro nelle due serre in cui gli indagati marocchini lavoravano. Hanno detto di voler parlare con il titolare per un colloquio di lavoro al termine della giornata lavorativa.

GLI ARRESTI

Un escamotage che ha permesso di catturare i due marocchini. Infatti, mentre tutti gli operai si accingevano ad allontanarsi dalle serre per raggiungere le abitazioni di fortuna, i poliziotti si sono qualificati ammanettando gli indagati. L’italiano di 61 anni, invece, è stato raggiunto sotto casa, mentre la madre della vittima, indagata per sfruttamento della prostituzione minorile, è stata catturata vicino l’abitazione di un connazionale dove spesso andava a chiedere ospitalità quando non aveva dove dormire.

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