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Il caro-libri mette in crisi le famiglie degli studenti

Con l’avvicinarsi dell’inizio dell’anno scolastico, le famiglie degli studenti delle scuole superiori devono affrontare una spesa sempre più onerosa: quella dei libri di testo.

Secondo i dati forniti dalla Rete degli Studenti Medi, la spesa media per i testi della secondaria di secondo grado è passata da 318 euro nel 2022 a 340 euro nel 2023, con un aumento di circa il 7%.

Si tratta di cifre ben superiori al tetto massimo di spesa fissato dal ministero dell’istruzione, che per le prime classi è di 294 euro, per le seconde classi è di 117 euro e per le terze classi è di 132 euro.

Il superamento del tetto è consentito solo entro il limite del 10%, previa approvazione del collegio dei docenti e con la partecipazione dei rappresentanti dei genitori.

Tuttavia, molte scuole non riescono a rispettare questi limiti, a causa dell’aumento dei prezzi dei libri imposto dalle case editrici e della necessità di adeguare i testi ai nuovi programmi didattici.

Le conseguenze

La situazione del caro-libri ha delle conseguenze negative sia per le famiglie che per gli studenti. Da una parte, le famiglie devono sostenere una spesa che incide pesantemente sul loro bilancio, soprattutto in un periodo di crisi economica e sociale.

Molte famiglie sono costrette a rinunciare ad altre necessità o a ricorrere a prestiti o a forme di solidarietà per poter acquistare i libri per i propri figli.

Dall’altra parte, gli studenti subiscono una penalizzazione nella qualità della loro istruzione, in quanto non hanno accesso ai materiali didattici adeguati e aggiornati.

Inoltre, gli studenti si sentono discriminati rispetto ai loro coetanei che frequentano scuole più abbienti o che ricevono maggiori aiuti economici.

Le proposte

Per affrontare il problema del caro-libri, sono state avanzate diverse proposte da parte degli studenti, dei genitori e dei dirigenti scolastici. Tra queste, si possono citare:

  • La creazione di un fondo nazionale per la gratuità dei libri di testo, che copra interamente il costo dei libri almeno fino a una soglia Isee di 25 mila euro. Questa proposta è stata fatta dalla Rete degli Studenti Medi, che ha anche lanciato una petizione online per chiedere al governo di intervenire in favore delle famiglie.
  • La revisione del tetto massimo di spesa, che sia adeguato all’effettivo costo dei libri e che tenga conto delle differenze territoriali e disciplinari. Questa proposta è stata fatta dalle associazioni dei genitori, che hanno anche chiesto di ripristinare il tavolo nazionale sull’adozione dei testi, che non viene convocato dal ministero da circa quindici anni.
  • La promozione di pratiche alternative all’acquisto dei libri, come il noleggio, il prestito, lo scambio, il riuso, l’acquisto online o in gruppo. Questa proposta è stata fatta dai dirigenti scolastici, che hanno anche invitato i docenti a scegliere i testi con criterio e a limitare il numero e il cambio dei libri.

Il caro-libri è un problema che riguarda milioni di famiglie e studenti italiani, che si trovano a dover affrontare una spesa sempre più elevata per garantire il diritto all’istruzione.

Per risolvere questo problema, sono necessari degli interventi urgenti e condivisi da parte delle istituzioni pubbliche e private, al fine di garantire una maggiore accessibilità e qualità dei materiali didattici. Solo così si potrà realizzare il principio costituzionale della gratuità dell’istruzione.

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