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FISI Scuola: “PNRR e Scuola 4.0, restiamo umani”

FISI Scuola: “PNRR e Scuola 4.0, restiamo umani”

Cosa ci riserva il Piano Scuola 4.0? Innumerevoli sono i dubbi e le criticità messi in evidenza dal documento
elaborato dal Sindacato FISI Scuola intitolato “PNRR e Scuola 4.0: restiamo umani”.

È questa la strada verso una scuola veramente di qualità, perfettamente in linea con le previsioni
di Agenda 2030 (Obiettivo 4 – Istruzione di Qualità)?

Lo scopo del Piano Scuola 4.0, promosso dal Ministero dell’Istruzione, nell’ambito delle linee di
investimento del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), come indicato nel documento stesso
( https://www.miur.gov.it/documents/20182/6735034/PIANO_SCUOLA_4.0.pdf ), sarebbe quello di
realizzare un nuovo sistema educativo al fine di garantire il diritto allo studio, le competenze digitali e le
capacità necessarie a cogliere le “sfide del futuro” contrastando contestualmente dispersione scolastica,
povertà educativa e disparità di diverso tipo.

In effetti, il Piano Scuola 4.0 va a concretizzare un processo di digitalizzazione avviato dal 2015 con il Piano
nazionale per la scuola digitale e confluisce in una serie di azioni e strategie volte a completare questo
processo nell’ambito delle politiche dell’Unione Europea, coerentemente al Piano europeo di azione per
l’istruzione digitale 2021-2027, denominato “Ripensare l’istruzione e la formazione per l’era digitale”.
Il Piano Scuola 4.0, si legge nel manifesto FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali), “rappresenta
a tutti gli effetti la prosecuzione di un processo di trasformazione già avviato da tempo, un processo
apparentemente inarrestabile che, attraverso la digitalizzazione forzata, trasformerà qualsiasi ambiente
reale in ambiente di apprendimento digitale o meglio, virtuale”.

In questa direzione, il Piano Scuola 4.0 prevede, tra l’altro, l’utilizzo esclusivo della didattica digitale e di
ambienti di apprendimento prettamente virtuali basati sull’intelligenza artificiale e prospetta la creazione di
un nuovo mondo definito “Eduverso”, luogo in cui l’utilizzo di avatar, ologrammi e ambienti virtuali, sarà
funzionale anche a preparare le nuove generazioni al passo successivo: dall’Eduverso al Metaverso.
“Non intendiamo demonizzare gli aspetti positivi del digitale, ci spiega il segretario FISI Scuola, prof. Ciro
Silvestri, “tuttavia, il digitale dovrebbe essere uno strumento integrativo a disposizione di docenti e
studenti a garanzia della Libertà di insegnamento e della Libertà di apprendimento. Non deve
assolutamente diventare uno strumento obbligatorio sostitutivo della scuola e addirittura mettere in
discussione il ruolo degli insegnanti”.

Quali sono gli effetti negativi messi in luce dal documento FISI?

Dal manifesto FISI Scuola emergono impatti estremamente preoccupanti in termini di “perdita di abilità e
competenze cognitive di base, danni psicologici dovuti alla costante sovraesposizione a schermi digitali di
ogni tipo (come il periodo di isolamento forzato e didattica digitale obbligata, la DAD, ha dimostrato
ampiamente), perdita di contatto con la realtà a causa della crescente immersione in ambienti virtuali
anche tramite Visori VR (Eduverso); confusione tra realtà reale e realtà virtuale; integrazione e/o
sostituzione della vita reale con la vita virtuale (Metaverso)”.

Le considerazioni emerse dal documento del FISI sono state integrate anche dai dati presentati nel libro
“Demenza Digitale” di Manfred Spitzer, già professore ad Harvard, attualmente direttore del “Centro per le
Neuroscienze e l’Apprendimento” dell’Università di Ulm in Germania. Il documento FISI cita anche gli ultimi
illuminanti dati provenienti dal modello della scuola finlandese, noto proprio per essere incentrato sulla
didattica digitale. Come rilevato dai dati OcsePisa e dall’indagine condotta dal Ministero dell’istruzione, in
Finlandia è stato deciso di fare un passo indietro poiché è dimostrato che l’utilizzo frequente della
strumentazione tecnologica provoca tra l’altro: mancato sviluppo cognitivo; mancato sviluppo del pensiero
logico-critico-argomentativo; aumento dei disturbi dell’attenzione; difficoltà a comprendere il significato di
un testo scritto; incapacità di concentrarsi su questioni concettualmente complesse; perdita di
autocontrollo nella scelta delle informazioni e sui contenuti; cyberbullismo; propensione alla violenza;
desensibilizzazione verso la violenza reale; insonnia, depressione e dipendenza; obesità, diabete e grave
peggioramento della vista; riduzione dei contatti sociali (isolamento sociale) e insorgenza di fobie.

Insomma, evidenzia, Ciro Silvestri, “si prospetta un vero disastro per il futuro delle nuove generazioni, altro
che sovraesposizione a video giochi e social. La stessa didattica digitale, tanto temuta, ci sembrerà una
cenerentola in confronto all’eduverso”.

Gli esperti della Commissione Scuola del sindacato FISI evidenziano nel documento come la
“digitalizzazione forzata” (già imposta dalle “Aziende del Sistema Globale” tipo Google, Facebook, YouTube,
Amazon etc), tende sia all’indottrinamento che alla formattazione dei cervelli delle nuove generazioni nel
tentativo di creare: IL PERFETTO CITTADINO GLOBALE E DIGITALE, una sorta di moderno schiavo
completamente omologato e sprovvisto di “spirito critico”.

Ecco le probabili nefaste conseguenze evidenziate nel manifesto FISI Scuola: “perdita del valore
dell’insegnamento centrato sulla persona umana, sui valori e sulla ricerca del senso della vita in chiave
universale e spirituale; progressiva perdita dell’intelligenza naturale (umana) a favore dell’intelligenza
artificiale (macchine, robot e simili); “disumanizzazione dell’individuo” con conseguente alterazione di ogni
tipo di rapporto umano, con gli altri ma anche con sé stessi; annichilimento culturale della società e
conseguente tramonto della Democrazia, naturalmente intesa come forma di governo esercitato dal
popolo”.

Ci sarà ancora posto per gli insegnanti nella Scuola 4.0?

Inizialmente il loro ruolo, progressivamente svuotato, si ridurrà: da insegnanti a meri facilitatori tecnologici
e trasmettitori di cosiddette “buone prassi” progressivamente sostituiti da robot e IA intelligenza artificiale
(perdita definitiva della Libertà di insegnamento sancita dall’art. 33 della Costituzione).

L’apprendimento e la crescita sana e integrata di ciascun bambino e ragazzo sono imprescindibili dalla
relazione umana con gli insegnanti e i pari, sono la base dei valori umani e della ricerca del senso della vita
in chiave universale e spirituale. “Il mondo della scuola, afferma ancora il segretario FISI Scuola, con i suoi
limiti e aspetti da innovare e migliorare, rimane il luogo fondamentale di ogni Stato Democratico e, dunque,
un bene da difendere con assoluta fermezza. La posta in gioco è enorme, è il destino di noi tutti. È il destino
degli esseri umani. Abbiamo una grossa responsabilità e se vogliamo evitare che tutto ciò accada è
indispensabile che la professione docente torni a essere una vera Professione Intellettuale. È
assolutamente necessario che tutti facciano qualcosa per impedire il capovolgimento di un paradigma
fondamentale: “la tecnologia al servizio dell’uomo e non viceversa”.

Come Sindacato, conclude Ciro Silvestri, “ci facciamo promotori, di tavoli di confronto aperti a tutti gli
addetti ai lavori, insegnanti, sindacati, esperti, genitori, giovani”.

Per maggiori informazioni è possibile contattare: fisi_scuola@fisinazionale.it oppure collegarsi al sito
www.fisinazionale.it

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