Docente sparata in classe. Scarpellino FederIstruzione: Basta con il buonismo imperante nella scuola, difendiamo gli insegnanti e restituiamo dignità e rispetto all’istituzione!
Docente sparata in classe. Scarpellino FederIstruzione: Basta con il buonismo imperante nella scuola, difendiamo gli insegnanti e restituiamo dignità e rispetto all’istituzione!
Alla fine gli studenti che hanno colpito con una pistola ad aria compressa una Docente dell’ITIS “Viola
Marchesini” di Rovigo sono stati puniti con una sospensione.
La Dirigente Scolastica Isabella Sgarbi, infatti, ha deciso di sospendere da scuola per cinque giorni lo studente
che ha materialmente sparato e il compagno che ha ripreso la scena finita poi sui social; due giorni di
sospensione, invece, per lo studente proprietario dell’arma giocattolo con cui i ragazzi hanno sparato colpendo
l’insegnante alla testa e a un occhio.
“La Dirigente ha spiegato che per loro si sarebbe trattato di un gioco, senza rendersi conto della gravità del
gesto, cioè di «irridere un pubblico ufficiale». Dei fatti avvenuti circa due settimane fa, la Preside ha anche
informato il questore di Rovigo, che potrebbe applicare per i ragazzi un ammonimento. Non ci sarebbero state
comunque denunce dopo quel che è successo in classe, né un referto per lesioni della docente”.
Secondo il Segretario Generale della FederIstruzione Antonio Scarpellino: “Giustizia” (scolastica) è fatta,
quindi? No, a mio parere no! Perché la spiegazione della Dirigente mi sembra un tentativo di giustificare i ragazzi
e se fosse così, costituirebbe un grave atto di “connivenza” che andrebbe sanzionato nelle sedi opportune.
Bisogna smetterla di “indorare la pillola” ed arrampicarsi sugli specchi per non dire le cose come stanno: non è
stato un gioco, ma un gravissimo atto di indisciplina che chiama in causa anche i genitori dei ragazzi.
Diciamo BASTA con questo “buonismo” pedagogico, questo “giustificazionismo” a tutti i costi! Docenti e non
Docenti devono essere rispettati e la Scuola deve ritornare ad essere quello che è: una Istituzione dello Stato.
Mi chiedo: se lo stesso gesto (o altri analoghi) fosse stato compiuto ai danni di un Magistrato in servizio, o di un
Professore universitario, quale sarebbe stata la reazione? Diciamo BASTA con genitori che si arrogano il diritto di
saperne più degli insegnanti e di offendere e aggredire maestre e docenti ogni qualvolta il proprio pargolo
iperprotetto (spesso maleducato e svogliato) frigna per un’insufficienza, una nota sul registro o un sacrosanto
rimprovero.
BASTA con la demagogia dei politici che ad ogni cambio di Governo impongono riforme della scuola lunari,
quando la prima grande riforma da fare è quella della deburocratizzazione del docente.
BASTA con i tanti pedagogisti, sociologi, psicologi e compagnia cantando che usano la Scuola per prelevare
risorse economiche e farsi pubblicità, proponendo formule didattiche ed educative “magiche”, ma poi si
guardano bene dal sporcarsi le mani nelle classi se non per i soliti progetti e progettini.
BASTA con i tanti TAR che emettono sentenze sempre a sfavore del corpo docente, anche quando un emerito
asino (con tutto il rispetto per il nobile animale) viene bocciato (pardon, “non ammesso”) perché per un anno
intero non ha voluto fare nulla.
Ed infine, BASTA con tanti Dirigenti Scolastici che pur di salvaguardare il buon nome dell’istituto che dirigono (e il
proprio dubbio prestigio) minimizzano, analizzano, comprendono etc. quando non se la prendono proprio con i
loro insegnanti.
Conclude Scarpellino: “La Scuola deve tornare ad essere un Istituzione autorevole e rispettata, ma se gli stessi DS mancano di reale solidarietà e coesione con il proprio personale, non si farà altro che agevolare i tanti episodi di microcriminalità ormai diffusi nelle scuole di ogni ordine e grado.
…E poi ci meravigliamo del fatto che sia il personale Docente che il personale A.T.A. non godono più il dovuto rispetto degli studenti e delle famiglie.
Il buonismo a tutti i costi sta distruggendo la scuola pubblica italiana, per questo è tempo di dire forte e chiaro: ORA BASTA!”