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“Educazione fisica, ridurre i fondi è delittuoso”

L'accusa di Claudio Barbaro, presidente Asi

Educazione fisica alle elementari? L’esultanza di Valentina Vezzali ha avuto vita breve. “Quello che con serenità di giudizio avevamo salutato come un momento storico importantissimo, la previsione in Finanziaria di insegnanti in Scienze motorie nella scuola, si sta sciogliendo come neve al sole. Aver ridotto i fondi per l’educazione fisica nella scuola primaria è delittuoso”. A meno di due mesi dall’esultanza della sottosegretaria allo Sport, arriva la doccia gelata di Claudio Barbaro, sen. di FdI e presidente Asi (Associazioni Sportive e Sociali Italiane).

Le dichiarazioni di Barbaro

“Ricordiamo a lor signori  – continua Barbaro – che una popolazione più sana ed educata allo sport avrebbe l’effetto di ridurre anche le spese a carico di un Servizio Sanitario Nazionale. Che paga un conto salato per patologie come ad esempio diabete, obesità, malattie cardiovascolari. E che il benessere psico-fisico si costruisce sin dalla più tenera età. Non dovrebbe essere certo la molla economica a spingere il Governo a investire sullo sport. Ma forse è questa l’unica voce in grado di essere purtroppo ascoltata. Tutto questo è inaccettabile. Non ci riconosciamo in uno Stato che non investe nella cultura dello sport, nell’educazione al movimento e al benessere fisico sin dai primi anni della vita di un giovane. Dopo un passo in avanti nella direzione giusta assistiamo puntualmente a due indietro. E a pagare dazio, quando si tratta di tagliare fondi, è sempre lo Sport”.

L’art. 109 e l’educazione fisica a scuola

La prima versione dell’articolo 109 del Disegno di Legge di Bilancio approvato da Palazzo Chigi prevedeva una riforma per la quale sarebbe stato finanziato lo sport nella Scuola. Centosessanta milioni la copertura che, prima di arrivare a Palazzo Madama, è stata corretta dai Ministri dell’Istruzione e dell’Economia. Anno scolastico 2022-23, l’entrata in vigore del progetto ma solo per le quinte classi e l’anno successivo per le quarte e solo nei limiti delle attuali risorse finanziarie.

 

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