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Ansia, paura, disturbi alimentari: addio Dad, troppi danni

La presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Annamaria Parente: "A settembre un Paese intero deve mobilitarsi per fare ripartire le scuole in presenza"

Disagi fisici ed emotivi, disturbi alimentari, incremento di attacchi di ansia e paura, disuguaglianze sociali e lacune didattiche. Queste alcune delle conseguenze della didattica a distanza sugli adolescenti. “Scuole e sanità devono essere in cima alle nostre preoccupazioni e alla carica di futuro che metteremo nella necessità di cambiarle in nome dell’educazione di un paese intero. Che implica in primis responsabilità collettiva e obbligo civile”. È quanto ha affermato la presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Annamaria Parente, alla presentazione di un’indagine conoscitiva sull’impatto della didattica digitale durante la pandemia. Realizzata dalla Commissione Istruzione pubblica, beni culturali e dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato.

L’indagine

Tra effetti della didattica a distanza o integrata sugli studenti italiani, l’indagine ha registrato disagi fisici ed emotivi, disturbi alimentari. Incremento di attacchi di ansia e paura, disuguaglianze sociali e lacune didattiche. “In queste settimane il contagio corre tra i nostri giovani che, finalmente, si stanno riappropriando di una ritrovata socialità. Ma dobbiamo prendere subito  – sottolinea Parente – dei provvedimenti come l’obbligatorietà del Green pass. Le vaccinazioni degli insegnanti, la sistemazione dei trasporti e il vaccino ai giovani. A settembre un Paese intero deve mobilitarsi per fare ripartire le scuole in presenza. Con una grande alleanza tra famiglie, scuole e servizi sanitari territoriali con l’apporto fondamentale dei professionisti sociosanitari, dagli psicologi agli assistenti sociali”.

Cosa dice l’indagine

In una situazione eccezionale come la pandemia da Covid-19, da marzo 2020, bambini e ragazzi sono stati per la maggior parte del tempo in Dad. La prima conseguenza di una tale situazione è a carico della salute fisica, dall’aumento di disturbi visivi a quelli muscolo-scheletrici. Correlati all’uso intensivo di strumenti digitali e all’eccessiva sedentarietà connessi alla Dad. Nello stesso tempo sono aumentati disagi emotivi, che forse in molti casi erano già presenti prima della pandemia. Il dato più drammatico è il numero impressionante e in crescita dei suicidi o dei tentativi di suicidio. E che nelle linee guida della Società di Neuropsichiatria per emergenza-urgenza psichiatrica si certifica un aumento del 30 per cento degli accessi al pronto soccorso tra i minori di età tra i 10 e i 17 anni. Oltre ai tentati suicidi o all’ideazione suicidaria, passata, nei minorenni dei Day Hospital psichiatrici, dal 10 per cento all’80 per cento.

La risoluzione per contrastare l’abbandono scolastico

A giugno le Commissioni Sanità e Istruzione del Senato hanno approvato una risoluzione che impegna il Governo a realizzare una serie di interventi per contrastare l’abbandono scolastico. Non solo: il disagio esistenziale dei più giovani e altri fenomeni emersi dall’indagine sull’impatto della didattica digitale integrata sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti. La risoluzione impegna il Governo, fra le altre cose, a colmare il digital divide di docenti e studenti. Poi predisporre un piano strategico nazionale per consentire a tutti gli studenti un adeguato recupero e consolidamento della formazione e permettere loro di ottimizzare gli apprendimenti acquisiti. Ancora ridurre il sovraffollamento delle classi e assicurare che nell’ambito del piano pandemico nazionale siano previste misure mirate a garantire la didattica in presenza. Aumentare, fino alla fine del 2021, il numero di psicologi del Servizio Sanitario Nazionale per potenziare la medicina territoriale in una prospettiva di prevenzione e cura dei disagi psicologici con colloqui individuali, con studenti e famiglie. O con attività di gruppo che aiutino i giovani a vivere le difficoltà, a sviluppare empatia e senso di sé. Adottare tutte le misure per prevenire disturbi visivi o muscolo-scheletrici correlati all’uso intensivo di strumenti digitali e all’eccessiva sedentarietà connessi alla didattica a distanza.

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