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Scuole aperte in estate, cosa ne pensano gli italiani? Risposte sorprendenti

I più scettici sono i docenti: i favorevoli sono solo il 45% del campione.

L’estate per gli studenti è sinonimo di relax e divertimento. Ma in epoca di pandemia bisogna rivedere un po’ tutto o quasi. Di solito a giugno si conclude l’anno scolastico e solo chi deve recuperare i debiti formativi ha l’obbligo di rientrare in classe prima di settembre.

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sta preparando un piano che prevede aperture anche durante i mesi più caldi. Niente è ancora ufficiale, ma non manca chi vedrebbe di buon occhio uno scenario simile, a partire dalle famiglie, particolare gli adulti.

E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale ‘Con i Bambini’, sintetizzata da Skuola.net.

I dati sono abbastanza eloquenti per capire quanto bisogno ci sia, tra alcune categorie, della presenza dell’istituzione scolastica:

tra i soggetti intervistati nel corso dell’indagine, ben 7 su 10 si sono detti d’accordo con l’ipotesi di tenere aperti gli istituti oltre la fine ufficiale dell’anno scolastico.

Non tanto per motivi didattici, quanto per dare a bambini e ragazzi la possibilità di riallacciare un contatto diretto con il territorio e la comunità, di tornare a socializzare, di riprendere confidenza con le attività extra-scolastiche.

Il piano del Ministero?

Non una scuola vera e propria, ma una finestra utile alle comunità scolastiche per imbastire un piano di attività educative, da svolgere da giugno a settembre, che vadano a risanare e rinsaldare ciò che è andato perduto nel corso dell’anno scolastico: accoglienza, socializzazione e aspetti ricreativi.

Esempi: attività di laboratorio, musicali, teatrali, sportive, di (ri)scoperta di musei e opere d’arte. Un progetto ambizioso che è ancora in fase di costruzione da parte del Ministero e che andrà concordato con Regioni e Comuni, in base alle esigenze dei vari territori. Con la partecipazione da parte di insegnanti e studenti che, in ogni caso, avverrebbe su base volontaria.

Gli insegnanti non sono convinti

Tornando ai risultati del sondaggio – scrive Tgcom24 – ad alzare la media dei ‘voti’ a favore della proposta ministeriale è soprattutto chi fa parte del Terzo Settore (associazioni di volontariato, imprese sociali, ecc.), dove si arriva all’81% dei consensi. I più scettici, invece, appaiono proprio i docenti: qui i favorevoli sono solo il 45% del campione. Tra i genitori, è il 60% ad accogliere positivamente l’idea di accompagnare i figli verso un’estate diversa, ma costruttiva. La possibilità di aprire le scuole in estate complessivamente raccoglie più successo nelle regioni settentrionali (ad approvare l’idea è il 75% del totale). Mentre al Sud la percentuale, pur rimanendo alta, si abbassa di qualche punto, fermandosi al 61%.

Attività estive: ma gli studenti parteciperebbero?

E se a rispondere fossero stati gli studenti, ovvero gli stessi che dovrebbero prendere parte alle attività estive? Con molto probabilità gli esiti sarebbero ben diversi. Rimane, poi, da capire come verranno pianificate nel concreto le attività e quanti insegnanti e studenti accetterebbero di parteciparvi, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. Specie se – altra ipotesi fatta in questi convulsi mesi – l’inizio del nuovo anno scolastico venisse pianificato già nei primissimi giorni di settembre.

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