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Dacia Maraini: ““Alla scuola hanno tolto prestigio e consistenza, insegnanti da lodare per la Dad”

La scrittrice ha scritto su Vanity Fair: "La scuola non è molto migliorata, lo stato dovrebbe farsi carico degli studenti più poveri"

La scrittrice Dacia Maraini ha scritto un nuovo saggio sulla scuola dal titolo: “La scuola ci salverà”.  Dopo lo scoppio della pandemia, secondo la scrittrice, sarà la sfida più grande per il governo. Quello di proporre una nuova scuola

Maraini spiega a Vanity Fair: “Dal punto di vista istituzionale non è molto migliorata la scuola. Le hanno tolto prestigio e consistenza. Sembra più un luogo per imparare un mestiere che un luogo essenziale e formativo per creare un cittadino consapevole e responsabile”.

E inoltre ha aggiunto Dacia Maraini: “Lo Stato dovrebbero farsi carico degli studenti più poveri e mettere a disposizione i computer. Non è una spesa così enorme come si pensa. Il mercato tecnologico è in continuo movimento e c’è gente che cambia computer ogni anno, il banco è pieno di usati in ottimo stato messi in vendita a poco prezzo. Non c’è bisogno dell’ultimo modello perfetto, basta una macchina che funzioni”.

E aggiunge sulla didattica a distanza: “Gli insegnanti hanno affrontato con generosità e impegno l’insegnamento a remoto facendo acrobazie per adeguarsi a uno strumento che conoscevano poco. A volte, però, è stato anche uno stimolo per approfondire di più le loro materie. Per conoscere meglio gli alunni e la loro condizione familiare. Certo è mancata la vicinanza, il senso meraviglioso della voglia di apprendere collegialmente , mettendo insieme socialità e studio. Ma qualcosa rimarrà di questo nuovo strumento di comunicazione anche nella scuola, anche se solo come possibilità di raggiungere gli studenti più isolati in luoghi dove non c’è scuola”.

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