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Nuovo Dpcm, importanti novità per la scuola. Emergenza fino a giugno? Bar, ristoranti e…

Dopo Pasqua Italia rossa e arancione. Piano per il rientro in classe: tamponi rapidi ai bambini.

Italia arancione e rossa anche dopo Pasqua. Al momento le 3.700 persone ricoverate in terapia intensiva e i numeri ancora alti di nuovi contagiati e vittime, dopo dieci giorni di chiusura, fanno sì che la riapertura riguarderà soltanto le scuole.

Piano messo a punto, anche grazie alla collaborazione con il ministero della Difesa: strettissime le regole per riportare la didattica a distanza al 50 % in fascia arancione, lezioni in presenza per materne ed elementari in fascia rossa. Tutto il resto dovrà attendere.

Il ritorno in zona gialla si allontana

Ci sarà ancora lo stato di emergenza e dunque si allontana la possibilità per chi ha la curva in discesa di tornare in fascia gialla dopo il 7 aprile.

Nei prossimi giorni il presidente del Consiglio Mario Draghi convocherà la «cabina di regia»,  valuterà con i ministri regole e divieti, ma gli scienziati frenano sulla ripartenza delle attività.

Anche per i ritardi della campagna vaccinale che sconta le mancate consegne da parte delle aziende farmaceutiche e il caos in alcune regioni.

Il nuovo decreto

Il decreto e il Dpcm del governo che tengono chiuso il Paese scadono il 6 aprile. La valutazione per decidere le nuove misure è già cominciata, ma l’orientamento – scrive il Corriere – è di far rimanere tutte le regioni in fascia arancione e rossa «per non vanificare i sacrifici che stiamo facendo», come ripete il ministro della Salute Roberto Speranza.

L’ipotesi: chiusure fino a maggio

L’ipotesi più probabile è che si fissi un calendario condizionato all’andamento della curva epidemiologica fino al 3 maggio, consapevoli però che sarà molto difficile poter riaprire bar e ristoranti. E che si decida di prolungare lo stato di emergenza almeno fino a giugno, quando l’inoculazione dei vaccini dovrebbe essere a regime.

Tamponi per le scuole

L’arrivo dell’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo all’Istruzione ha dato certamente una spinta per riaprire le scuole, una delle priorità indicate dal ministro Patrizio Bianchi.

Il primo giorno tutti gli studenti, ma anche i bimbi di nidi e materne, dovranno essere sottoposti a tampone rapido. Il test sarà ripetuto ogni settimana e in caso di positività sarà effettuato un molecolare a tutta la classe. In questo modo si creerà una sorta di «bolla» per proteggere gli alunni, ma anche i docenti visto che non tutti saranno già stati vaccinati.
Soldati e volontari

Per effettuare i controlli si è deciso di chiedere aiuto ai militari e ai volontari della Protezione civile che potranno essere impiegati all’ingresso degli istituti, utilizzando i «salivari» che forniscono una risposta in pochi minuti e sono adatti ai più piccoli. A disposizione ci sono almeno 2 milioni di kit, altri possono essere reperiti rapidamente per garantire una copertura di diverse settimane.

Ristoranti, bar, cinema e teatri

Rimangono dunque chiusi bar e ristoranti, ma anche cinema e teatri che — questo dice il decreto in vigore — possono riaprire soltanto in fascia gialla. Una nuova valutazione sulla possibilità di consentire l’attività a barbieri e parrucchieri in fascia rossa sarà fatta nei prossimi giorni anche per scongiurare gli appuntamenti a domicilio che aumentano il rischio di contagio. Oggi la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, incontrerà i governatori. E la partita tra rigoristi e aperturisti ricomincia.

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