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Draghi, basta parlare di “tempo perso”. In dad si è lavorato il triplo

Il Primo Ministro ha auspicato un ritorno in classe velocissimo degli studenti italiani.

Draghi, basta parlare di “tempo perso”. Studenti e docenti hanno lavorato il triplo. L’emergenza Coronavirus non si ferma, anzi, prosegue inesorabile. Adesso sono le varianti a mettere paura. Quella inglese ha preso il largo anche in Italia. Ma i giovani studenti tartassati dall’allontanamento dalle scuole, vogliono tornare in classe in sicurezza. Lo ha messo in evidenza anche il Primo Ministro Mario Draghi. Nel suo primo intervento al Senato ha parlato di recupero di ore perse in presenza. Dalle sue parole, però, si evince siano stati snobbati i tanti sacrifici che studenti, docenti e famiglie hanno fatto in dad e did.

In questo periodo emergenziale tutti hanno lavorato forse il triplo del normale, se non di più. Parlare di tempo perso è quasi “ingrato“, anche perché gli studenti – che hanno pagato più di tutti  in questa pandemia – anche se a casa, hanno lavorato tantissimo. L’unico problema è che in dad si è perso il senso della scuola, quello vero, dell’inclusività, dell’aggregazione, forse a questo dovrebbero pensare i governanti. Ma soprattutto mettere tutti in sicurezza, alunni, docenti e famiglie, il prima possibile, per tornare ad una vita normale, anche grazie ai vaccini. Quindi sarebbe opportuno non parlare più di “tempo perso”, perché non si è perso tempo in dad.

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