Rientro a scuola, le Regioni vogliono vederci chiaro sul versante della sicurezza: nel corso della Conferenza delle
Regioni, che si è tenuta su indicazione del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, hanno
chiesto all’unanimità la convocazione urgente del ministro della Salute Roberto Speranza e del ministro per gli
Affari Regionali Francesco Boccia.
L’appuntamento dovrà svolgersi a breve e si dovrebbe attuare entro uno o al massimo un paio di giorni.
La sensazione è che i presidenti regionali abbiano colto contraddizioni nella posizione del Comitato tecnico
scientifico, ma anche alle decisioni dei Tar. E anche rispetto ad alcune posizioni espresse in passato e diverse da
oggi, da parte dello stesso Cts, dell’Iss e del consulente del Governo.
Alcuni Governatori non abbiano gradito in particolare proprio la posizione del Cts, guidato da Agostino Miozzo, che nel dare il via libera al rientro in classe in presenza degli studenti delle superiori, li ha tirati per la giacca, sia per salvaguardare la didattica sia per tutelare le esigenze di prevenzione dei cittadini.
Sono stati inoltri ricordati i suggerimenti diffusi da parte di alcune autorità sanitarie preposte, a favore di misure molto restrittive nei confronti della scuola e non solo.
In tal senso, tirato in ballo anche Ricciardi (consigliere del ministro Speranza) il quale ha di recente dichiarato: “In questa fase è inutile perdere tempo con le zone multicolore. Serve un lockdown nazionale, severo e immediato di tre-quattro settimane per facilitare la vaccinazione e proteggerla dalla variante inglese, che altrimenti prenderebbe il sopravvento anche in Italia aumentando i contagi”. E il ritorno, sempre secondo il consulente del ministro Speranza, a scuola “è sconveniente perché ogni attività di massa in questa fase va bloccata”.