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Cattedre senza docenti: studenti costretti al tempo-scuola ridotto. I ds tamponano con le MAD

Le lezioni sono ormai riprese in tutte le regioni. Però quasi tutti gli studenti sono costretti al tempo-scuola ridotto perché manca all’appello un’alta percentuale di insegnanti. Le supplenze annuali, mai così tante, procedono infatti a rilento, a seguito dell’alto numero di Graduatorie a esaurimento e dei vincitori di concorso prive di candidati. E le convocazioni degli Uffici Scolastici Territoriali continuano ad andare deserte.

La patata bollente

Presto la “patata bollente” passerà ai presidi, che chiameranno da graduatoria d’istituto. In un istituto comprensivo di Roma, nel quartiere Cornelia, gli alunni hanno ripreso le lezioni con appena 27 docenti su 49 previsti dall’organico. A Torino sulla primaria ci sono oltre mille posti ancora da assegnare su 1.600, di cui 1.200 su sostegno, rimasti vuoti dopo le nomine in ruolo, anche queste andate spesso deserte. Il problema riguarda pure le superiori e le province più piccole. Ci sono discipline, come la matematica, quelle tecniche e di laboratorio alle superiori per le quali la ricerca del supplente è diventa davvero ardua. Ma la situazione più drammatica è quella del sostegno, con 70 mila posti liberi che si stanno assegnando con estrema fatica soprattutto a docenti precari non specializzati nella didattica speciale per alunni disabili.

Marcello Pacifico (Anief)

Bisogna cambiare registro, facendo avvicinare i precari, ad iniziare da abilitati e specializzati, ai posti liberi. Basta con le graduatorie bloccate e aperte ogni tre-cinque anni. Bisogna ricorrere all’utilizzo, sia per le supplenze sia per le immissioni in ruolo, da graduatorie d’istituto, trasformandole in provinciali per assicurare la copertura su tutte le scuole. E i vincitori e gli idonei dei concorsi ordinari e straordinari possono, su richiesta, cambiare regione. Senza dimenticare i supplenti a cui rinnovare il contratto scaduto al 30 giugno scorso, i neo-immessi in ruolo con riserva o licenziati pure dopo avere superato l’anno di straordinariato.

COMUNICATO STAMPA ANIEF

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