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Quota 100, il danno e la beffa: i posti liberati andranno tutti a supplenza, si inizia con Napoli

I “buchi” venutisi a determinare nella scuola con i pensionamenti anticipati introdotti dal Governo gialloverde. Che secondo le ultime stime dell’Inps superavano quota 27 mila. Non sono rientrati nel computo delle immissioni in ruolo, né per i trasferimenti. E ora si scopre che nemmeno sono stati utili nell’ultima fase della mobilità, quella delle utilizzazioni annuali e delle assegnazioni provvisorie: andranno tutti ad incrementare le supplenze annuali. Che supereranno a questo punto senza ombra di dubbio quota 100 mila. Anief verificherà che almeno corrispondano a contratti fino al 31 agosto 2020.

Marcello Pacifico, presidente Anief. Siamo esterrefatti per come l’inerzia della macchina amministrativa sia riuscita a compiere quello che ad inizio 2019 sembrava impossibile. Perché nella scuola le domande per accedere a ‘Quota 100’ sono state presentate lo scorso inverno. In un Paese dove i ministeri e l’Istituto di previdenza nazionale si parlano e collaborano per il bene dei cittadini lavoratori, si sarebbe fatto ampiamente in tempo a trasmettere l’elenco delle cattedre, degli assistenti, dei collaboratori scolastici e dei presidi che hanno aderito. Avendone i requisiti di 38 anni di contributi e 62 di età minimi, all’anticipo pensionistico. Invece, si è riusciti a fare peggio delle previsioni peggiori. Arrivando a non rendere utili quei posti non solo per dare possibilità a migliaia di ‘vittime’ dell’algoritmo impazzito della gestione Renzi-Giannini di tornare a casa. Ma nemmeno per le immissioni in ruolo, né per i trasferimenti e adesso neppure per le assegnazioni provvisorie.

I primi casi di mancata utilità in tutte le fasi della mobilità si stanno riscontrando in questi giorni. In particolare a Napoli, dove, “i posti di Quota 100 – censiti dopo la data del 29 maggio 2019 – non sono stati utilizzati neppure per le assegnazione provvisorie dell’a.s. 2019/20”. Non si tratta di una “dimenticanza” da poco perché nella provincia di Napoli sono 796 i posti liberati.

COSA È ACCADUTO A NAPOLI

L’ufficio scolastico provinciale di Napoli non si sarebbe “attivato per tempo a chiedere la certificazione da parte delle scuole napoletane dei posti che si sono liberati per il pensionamento Quota 100: “è accaduto per le Assegnazioni provvisorie provinciali e interprovinciali per la scuola secondaria di primo e di secondo grado già pubblicate nella provincia di Napoli e potrebbe accadere per le assegnazioni per la scuola dell’infanzia e primaria”. E siccome “l’organico di fatto nella scuola secondaria ha avuto un incremento di meno di una ventina di posti, molti colleghi non hanno ottenuto l’assegnazione provvisoria, pur essendoci i posti lasciati vacanti dai pensionati Quota 100”.

POSSIBILI RETTIFICHE

L’auspicio è che in fase di “ricognizione dei posti lasciati liberi dai pensionamenti sui posti Quota 100. Dall’Inps sono stati forniti più stime. L’ultima delle quali parlava di 27 mila posti complessivi. Si proceda alle necessarie rettifiche delle Assegnazioni provvisorie pubblicate e che saranno pubblicate. In caso contrario si potrebbe determinare anche un aggravio di spesa. In quanto quei posti sarebbero andati a personale già di ruolo”. E invece ora “andranno ai supplenti con pagamento al 31 agosto, essendo posti vacanti”.

LA POSIZIONE DI ANIEF

Anief, che ha chiesto in tempi non sospetti di convogliare tutti i posti derivanti da “Quota 100” sulle assunzioni a tempo indeterminato. E quelli eventuali residui sulla mobilità del 2019. A questo punto vigilerà perché almeno quei posti vengano assegnati con scadenza 31 agosto. Perché le interpretazioni del ministero dell’Istruzione a proprio vantaggio non hanno limiti e non è da escludere che, dopo il doppio danno arrecato a precari e lavoratori che hanno chiesto di spostarsi di sede, si aggiunga ora la beffa della collocazione di quei posti in organico di fatto. Quello che possiamo dare per certo, comunque, è che aumenterà ancora il precariato. Sino a realizzare il primato delle supplenze annuali della storia della scuola pubblica italiana.

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