Didattica a distanza: paradiso per alcuni, inferno per altri. Dad negli inferi per il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, a Rainews24. “Quello che il Governo non ha voluto fare – sostiene – lo farà la pandemia. A mio avviso sarebbe stato preferibile rinviare l’apertura di 2-3 settimane per raggiungere gli obiettivi che al momento non sono raggiunti. Il Governo ha compiuto una scelta legittima sulla quale io non sono d’accordo. Ma questo è normale un uno stato democratico”.
Per Giannelli meglio Dad transitoria, per Bianchi tutti a scuola
Di diverso parere da Giannelli è il ministro Patrizio Bianchi a Radio 1, nel giorno del ritorno in classe degli studenti. La scelta di riportare tutti gli studenti in aula è motivata dall’ “evidenza che il prolungato e diffuso uso di una distanza provoca problemi alla vita di una comunità. C’è un disposto sufficientemente flessibile che da una parte stabilisce il principio del ‘tutti a scuola’, dall’altro, laddove ci siano dei problemi, dà la possibilità di ricorrere alla distanza. Stiamo lavorando su una partecipazione collettiva, usciamo dalla logica del controllore: c’è un Paese che nel suo insieme si assume l’incarico di far tornare a scuola i ragazzi”. Sulle Ffp2 “abbiamo fatto un intervento importante, il generale Figliuolo ha raggiunto un accordo con le farmacie per calmierare il prezzo a 0,75 euro. Le diamo inoltre gratuitamente già a tutti gli operatori, soprattutto della scuola dell’infanzia dove non ci sono protezioni per bambini. Però è un tema importante, ho capito che sta molto a cuore e lo porrò in evidenza al Consiglio dei ministri”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione sulle mascherine Ffp2 che gli studenti dovranno indossare in classe in caso di autosorveglianza.
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