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Call Veloce cancella le GaE ma non risolve il precariato. La soluzione del sindacato

Call Veloce cancella le GaE ma non risolve il precariato. La soluzione del sindacato

Il rinnovo del contratto a cifre lontane da quelle prospettate.  Un concorso straordinario i cui contorni appaiono ancora poco definiti. La nuova Call Veloce cancella le GaE alimentando, però, altre problematiche. I nodi della Azzolina sono tanti. Il ministro tenta di affrontarli con determinazione, ma il fronte sindacale appare compatto, o quasi, nelle critiche. Una delle voci più propositive nei confronti del lavoro del Miur è quella dell’Anief. Ma anche il sindacato guidato da Marcello Pacifico chiede una svolta. Lo fa con una nota diffusa ieri.

“La nuova procedura di reclutamento prevista dalla ‘Call veloce’ da graduatorie di merito, graduatoria regionali di merito ad esaurimento e GaE, forse riuscirà, a svuotare tali elenchi, ma creerà un nuovo problema: quello della mancata tutela del diritto alla famiglia del personale neo-assunto, costretto a presentare domanda in un’altra regione per essere assunto, un po’ come avvenne già in passato con la Buona Scuola.

Per evitare di tradire un preciso precetto della Costituzione, Anief chiede al nuovo ministro dell’istruzione di riportare alla contrattazione la materia della mobilità e agli altri sindacati rappresentativi di prevedere una nuova mobilità straordinaria senza algoritmi e su tutto l’organico di fatto non coperto da titolare. È un punto fermo, che il sindacato ha chiesto di introdurre anche con un emendamento al decreto Milleproroghe.

Dopo l’enormità di posti vacanti e disponibili, non va commesso lo stesso errore della scorsa estate, quando il Miur non si è spinto oltre a quote allargate sui trasferimenti fuori provincia dei docenti, introdotte con un contratto capestro sulla mobilità del personale, per colpa delle quote concordate con i sindacati firmatari del contratto collettivo nazionale”, avverte Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato autonomo.

Ma un altro provvedimento urgente che deve accompagnare, in parallelo, la ‘Call veloce’ è pure quello della cancellazione della norma inclusa nel decreto scuola che riguarda tutti gli immessi in ruolo a decorrere dal 2020/21, costringendoli al vincolo di permanenza di cinque anni consecutivi nella scuola di titolarità. Per l’Anief la continuità didattica è certamente da garantire, ma non è possibile negare così a lungo ai docenti il diritto alla libera mobilità sul territorio nazionale. Il sindacato reputa assurdo, in particolare, avere incluso in questa norma anche i lavoratori che fruiscono, per sé o per un congiunto (coniuge, figli, parte dell’unione civile), dei benefici della legge 104/92, con la sola esenzione di chi ha ottenuto il riconoscimento dopo la presentazione della domanda di partecipazione al concorso o di aggiornamento delle graduatorie a esaurimento”.

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