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E’ morto Andrea Camilleri

E’ morto Andrea Camilleri. La notizia in un comunicato della Asl Rm1. Lo scrittore, 93 anni, e’ deceduto “alle ore 8.20 del 17 luglio 2019 presso l’ospedale Santo Spirito. Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volonta’ del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verra’ reso noto dove portare un ultimo omaggio”.

Quando Andrea Camilleri disse “Per fare una riforma bisogna indagare sulla formazione di chi la propone”

In un articolo apparso su Libreriamo per Dire Donna, si legge di come Camilleri abbia spiegato la scuola dei suoi tempi, quella dell’Italia fascista al Liceo Empedocle di Agrigento. “Bisognava ‘captare’ I segnali degli insegnanti, del loro modo di fare lezione, dei loro comportamenti. E del fatto di concedere quel momento di fine lezione alla conversazione e di chiamarlo magari “domande libere”. O di ammettere, semplicemente, con i propri studenti che si volesse indossare le camicie del colore preferito piuttosto che obbedire ad un colore imposto da un sistema”.

Il ruolo della scuola

La scuola, ha spiegato ancora, dovrebbe avere il delicato ruolo di preparare il tessuto sociale e culturale dell’intero Paese. Per preparare al domani, per aiutare i giovani ad affrontare il futuro. Ma quando si parla di riforma scolastica, Camilleri si allarma: “Progettare una riforma della scuola vuol dire disconoscere e rimodellare un’idea di scuola, azzerandone le idee precedenti ed in questo caso bisognerebbe riflettere davvero sulla finalità della riforma stessa e su quali siano le basi formative e contenutistiche che caratterizzano la formazione degli stessi legislatori che la propongono”.

Autentica riforma

Per lo scrittore si potrebbe parlare di autentica riforma solo se venisse attuato un curricolo formativo che privilegi l’insegnamento scientifico a scapito di quello prettamente umanistico come quello che la nostra scuola ha di fatto agevolato con la Riforma Gentile del 1923. Un commento ironico, naturalmente, dopo che la storia dell’arte è stata riammessa nella scuola.

 

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