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Autonomia differenziata. Serafini (Snals): “Fermamente contrari, la scuola non può essere divisa”

“Abbiamo affermato con chiarezza che siamo contrari all’autonomia differenziata, il ministro Bussetti non ci convincerà a cambiare rotta”. Lo dice Elvira Serafini di Snals Confsal al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio.

Serafini: “L’Italia non può essere separata”

“Il 24 aprile Conte siglò un accordo” ricorda Serafini. “Pertanto l’ho richiamato ad un senso di responsabilità per quella firma. Nella quale ha affermato che la scuola deve necessariamente restare unita, l’Italia non puo’ essere separata. La regionalizzazione può avvenire per altri settori, ma non per l’istruzione. Se ci deve essere un cambiamento sia in positivo, dobbiamo dare le stesse opportunità, da Lampedusa al Trentino. Su questo ci opporremo in ogni modo”, conclude Serafini.

Sul tema la Serafini aveva espresso la sua posizione anche in un’intervista a Oggi Scuola a marzo di quest’anno. Ecco cosa diceva.

“La regionalizzazione, o meglio l’autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione consentendo l’attribuzione, a singole regioni, di ulteriori forme di autonomia in tutte le materie di legislazione concorrente e in tre materie di legislazione statale: istruzione, ambiente e giustizia di pace. Questo nuovo assetto istituzionale implica una serie di problemi di natura politica ed economica di cui attualmente è difficile prevedere la portata e le conseguenze. Il tema è d’interesse generale. Ed è per questo che, prima di entrare nel merito delle singole proposte delle regioni che hanno avanzato richiesta in tal senso, è necessario aprire nel paese e in parlamento un dibattito pubblico.

Questione centrale: definire il quadro generale

Fondamentali, innanzitutto, sono la definizione di un quadro generale di norme e criteri, anche per quanto riguarda il federalismo fiscale, e dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale anche in materia di istruzione e che devono concorrere a superare quei divari già esistenti tra aree geografiche del nostro paese e riguardanti gli esiti formativi, il tempo scuola, l’adeguatezza delle strutture e i servizi resi dagli enti locali.

Sono convinta che la presa di posizione del sindacato a sostegno dell’unitarietà del sistema dell’istruzione e della ricerca sia servita a mettere a fuoco i punti critici di questo processo che deve avere la massima trasparenza e condivisione, che al momento sono del tutto mancate”.

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