Opinioni

Proposta di appello al CdS affinché intervenga per eliminare l’anomalia di linguaggio del ministro Salvini

Proposta di appello al CdS affinché intervenga per eliminare l’anomalia di linguaggio del ministro Salvini

di Rita Cupelloni

Ritengo non sia più rinviabile presentare come istituzione pubblica della Scuola dello Stato, coinvolgendo tutti i sindacati, una richiesta al Consiglio di Stato affinché ponga fine all’ineducazione , anzi diciamo pure alla maleducazione e grossolanità, del linguaggio di Salvini, che se non è tollerabile in un bar o in una bocciofila, quando è adottato da un ministro, soprattutto se è ministro degli Interni – funzione istituzionale che per antonomasia dovrebbe essere da esempio di educazione e rispetto a tutti i cittadini- risulta deleterio , per conseguenze e influenza sui giovani e i minori.

Sappiamo come educatori quanto i ragazzi siano portati all’emulazione, pertanto il pessimo esempio che Salvini dà ogni giorno con il suo linguaggio, sia come forma , rozza e improntata all’aggressività , sia come contenuti, non in linea con i principi e i valori civici della nostra Costituzione Democratica e contrari alle normative internazionali sui Diritti Umani, è un evidente pericolo per i nostri alunni e studenti, per tutti gli adolescenti e giovani in generale, esposti a questi contenuti che istigano all’odio e al pregiudizio, improntati spesso all’insulto , all’oltraggio e all’intimidazione, invece che a una dialettica civile razionalmente argomentata (“l’onesto e retto conversar cittadino” di leopardiana memoria).

É l’esatto contrario di quanto i docenti di ogni ordine e grado attuano nella scuola, attraverso i programmi declinati in percorsi di apprendimento e di educazione alla Costituzione, alla Cittadinanza, alla Legalità e all’Inclusione, per la formazione completa del cittadino e la prevenzione di devianze quali il bullismo, il teppismo e il razzismo.

Ugualmente é dannoso questo “stile comunicativo” estraneo alla dignità e al decoro di chi svolge un ruolo di responsabilità pubblica, perché contribuisce non poco ad abbassare la qualità della convivenza civile e per conseguenza può inopinatamente alimentare fenomeni deteriori, come quelli che le cronache ci stanno purtroppo presentando con frequenza rapidamente aumentata: ad esempio le azioni squadriste di gruppi neofascisti contro i Rom e Sinti, contro gli immigrati, contro i ragazzi con la maglietta del cinema America e contro una delle coordinatrici di questa associazione culturale, persino contro la sindaca signora Raggi, per citare solo i più recenti.

Tutto ciò impone un intervento risolutivo da parte del Consiglio di Stato.

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