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Desiderio: “La scuola di oggi e` la distruzione della scuola di ieri, quella di Giovanni Gentile”

di Giancristiano Desiderio – Il Giornale

Mentre mi accingo a scrivere dell’ultimo libro di Ernesto Galli Della Loggia, L’aula vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola (Marsilio), ho sotto mano un libro del 1920 edito da Laterza: La riforma dell’educazione.

L’autore è Giovanni Gentile, che nel giro di tre anni avrebbe varato la sua famosa riforma. E che in questo testo raccoglieva i Discorsi ai maestri di Trieste. Ossia una serie di lezioni di filosofia dell’educazione che aveva tenuto nell’estate del 1919 per un corso magistrale.

Perché partire da così lontano? Semplice: perché dopo giusto un secolo quei «discorsi» sono ancora utili e «attuali» e perché, seguendo il sottotitolo del libro di Galli Della Loggia, la scuola che l’Italia ha distrutto è la scuola di Gentile. Ma proprio qui nasce il problema: si è distrutta la scuola di ieri senza costruire la scuola di oggi e, anzi, la scuola di oggi è proprio la distruzione della scuola di ieri. Infatti, anche se potrà sembrare paradossale, la scuola di Gentile, per quanto offesa, aggirata, distrutta, è tuttora una sorta di filo d’Arianna della scuola italiana che in mezzo secolo, dal 1968 in poi, dalla sperimentazione ai decreti delegati, dall’autonomia all’alternanza scuola lavoro, è stata eliminata senza essere sostituita.

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