Sindacati

Bussetti: “2019 è l’anno della svolta”. Non è vero, lo ricorderemo solo per il record di supplenze

L’Anief lo aveva detto il 1° gennaio scorso: il 2019 sarà l’anno dei concorsi e del nuovo reclutamento, ma non della fine del precariato. Ed esattamente così sta andando. Perché le procedure concorsuali avviate in questi mesi dal Miur sono state davvero male organizzate, esposte più che mai ai ricorsi e come al solito si preannunciano lente, se non a rischio annullamento, come quello per dirigenti scolastici finito nel mirino dei Tar e delle procure.

I CONCORSI

Anche i concorsi in via di pubblicazione si prospettano su questa lunghezza d’onda. E malgrado questo, è un dato oggettivo che con l’inizio del nuovo anno scolastico, a settembre, ci ritroveremo con il nuovo record di supplenze annuali, le quali arriveranno non molto distanti dalla quota record di 200 mila contratti a tempo determinato, che corrispondono ad un docente italiano precarizzato ogni quattro. In questo panorama complicato, con la scuola, i suoi studenti e il personale che pagano colpe non loro, il ministro dell’Istruzione ha addirittura il coraggio di auto elogiarsi, sostenendo che durante l’anno di mandato a capo del Miur è stata inaugurata una “fondamentale stagione di concorsi” e che “nuovi bandi arriveranno entro l’estate”.

ANIEF

Marcello Pacifico (Anief): Le mancate soluzioni sul precariato sono costate care al Governo Renzi. E ora si potrebbe fare il bis, perché si organizzano procedure che immettono in ruolo solo un terzo dei precari con oltre 36 mesi, senza tenere conto del parere della Cassazione e della Corte costituzionale. L’unica ‘ricetta’ da adottare è riaprire il doppio canale di reclutamento, assieme alle GaE, in modo da assumere in ruolo tutti gli abilitati.

CONTRATTI

Poi c’è la conferma da attuare dei contratti a tempo indeterminato stipulati con clausola rescissoria per chi ha superato l’anno di prova. Anche l’avvocato generale Szpunar della Curia europea si è detto d’accordo con la tesi della Commissione UE e del prof ricorrente Rossato. Attendiamo con fiducia gli esiti della sentenza C-331/17 Sciotto, della Corte di Giustizia Europea del 25 ottobre scorso. L’obiettivo è sempre la conversione automatica dei contratti da tempo determinato in indeterminato.

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