Sindacati

Regionalizzazione, la grande truffa per il personale di ruolo: addio a 700 euro abbandonando il contratto statale

Lo conferma la Corte di Cassazione: con il passaggio alle Regioni, l’incremento salariale sarebbe di circa 200 euro lordi. Mentre il Contratto collettivo nazionale della scuola prevede l’assegnazione di scatti automatici che a fine carriera arrivano a 700 euro netti.

Marcello Pacifico (Anief): Si tratta di un prezzo da pagare improponibile, perché gli aumenti periodici, che al personale della scuola si attuano dopo otto anni dall’assunzione e successivamente in media ogni lustro, rappresentano oggi l’unica forma di carriera dei lavoratori della scuola.

Il passaggio da un contratto statale a uno regionale potrebbe comportare per i docenti la perdita di alcuni benefici economici al momento in godimento. A ricordarlo è Italia Oggi, soffermandosi, nell’ultimo numero, su una sentenza della Cassazione sullo status retributivo nel caso di passaggio ad altro ente. Il caso era proprio quello di una docente passata dal Ministero dell’istruzione al Ministero degli Affari esteri.

La sentenza si basa sulla modifica del 2005 al Testo Unico dei dipendenti pubblici. Per cui nel passaggio da una amministrazione all’altra il dipendente sarebbe inquadrato nella fascia minima stipendiale. E così – ipotizza Italia Oggi – il passaggio dei docenti dall’Amministrazione statale a quella regionale se da un lato potrebbe comportare la non perdita della Retribuzione Professionale docenti, dall’altra potrebbe azzerare l’anzianità di servizio e porre tutti alla stregua di neo assunti.

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