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La bocciatura non è più di moda: promozioni raddoppiate nel giro di 5 anni, I DATI

L’attuale sistema di istruzione superiore in Italia rende la bocciatura quasi una chimera, tanto che gli iscritti alle secondarie di II grado che passano alla classe successiva sono raddoppiati dal 2013 al 2018. Lo riporta IlSole24Oresottolineando che la causa di questo aumento delle promozioni non sta nel miglioramento della preparazione degli studenti, bensì nel drastico calo delle bocciature.

Bocciatura sempre più rara

Gli studenti italiani, infatti, continuano ad andare piuttosto male dei test internazionali e nelle classifiche Pisa, Ocse etc. Il crollo nel numero delle bocciature è da ricercarsi nell’allentamento del sistema di valutazione, fattosi gradualmente più blando e permissivo nel corso degli ultimi anni.

I criteri di valutazione, a partire dalla riforma Gelmini, si sono fatti via via più morbidi e accomodanti verso gli alunni. Risale al Dpr del 2009, infatti, ha sancito l’ammissione all’anno successivo con il sei in tutte le discipline, condotta inclusa.

Con la legge 107 del 2017, la cosiddetta “Buona scuola” a firma Valeria Fedeli, prevede l’ammissione all’anno successivo “anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento”. Cioè – detto in termini spiccioli – anche in caso di uno o più voti inferiori al sei.

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Primaria, secondaria e maturità

Ne risulta Praticamente annichilita la possibilità di bocciatura alla primaria, dove è limitata a “casi eccezionali”. Previa delibera all’unanimità dei docenti contitolari. Alla secondaria, invece, spetta al collegio dei docenti fissare criteri stabiliti per i quali può avvenire la bocciatura, in caso di tante insufficienze più o meno gravi. In caso di insufficienze non gravi, infatti, il consiglio può sospendere il giudizio in attesa di un recupero da parte del docente.

Per quanto riguarda la maturità, cui ci avviciniamo a grandi falcare, si potrà partecipare all’esame anche con un’insufficienza, previa delibera motivata del consiglio di classe. Anche la nuova modalità del colloquio orale, senza domande e con analisi su materiali proposti, sembra rientrare in questo indebolimento dei criteri di valutazioni. Sempre più blandi e meno “adatti” alla bocciatura.

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