Preside suicida, interviene DirigentiScuola: “L’amministrazione scolastica difenda i Ds”
Preside suicida, interviene DirigentiScuola. “Non può escludersi che nel suicidio del dirigente scolastico veneto Vittore Pecchini abbiano concorso un insostenibile sovraccarico di lavoro. Le inerenti infinite dirette responsabilità che, lo argomentiamo da anni, l’incardinamento di figure intermedie, o middle management, nelle istituzioni scolastiche. Con profili professionali definiti per legge e reclutamento tramite rigorosi concorsi, avrebbero potuto attenuare”. Lo scrive in una lettera Attilio Fratta, presidente nazionale del sindacato ‘DirigentiScuola’.
La missiva è stata inviata al ministro Bussetti, al Capo dipartimento Carmela Palumbo, al dirigente dell’Usr Veneto ai dirigenti Uffici scolastici regionali.
PRESIDE SUICIDA, LA LETTERA
“Ed è certamente apprezzabile lo sforzo che il Miur sta profondendo per concludere la procedura concorsuale in atto. Pur con le non poche falle che sta rivelando, – continua Fratta – per dotare ogni scuola di un dirigente dal prossimo primo settembre. Azzerandosi le tante, talvolta plurime, reggenze, costituenti obiettivamente un aggiuntivo fattore di stress”.
“Ma è tutt’altro che irragionevole supporre che la causa scatenante l’insano e tragico gesto di porre fine alla propria vita sia stato il martellante concentrico attacco alla persona. Una vera e propria demonizzazione ad hominem, delle sigle sindacali di comparto, rappresentative e non. Che, dopo aver aizzato docenti, studenti, genitori e l’intera comunità educante nella sua massima dilatazione possibile hanno chiesto, anzi, imposto, all’USR la rimozione dello sventurato collega, replicando il copione che pochi anni prima avevano costretto la titolare di quella stessa scuola a scappar via”.
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