News

Carezze, strofinamenti e mani nelle parti intime: maestro d’asilo 64enne in manette per abusi sulle bimbe

La polizia di Lamezia Terme (Catanzaro) ha arrestato un maestro 64enne, incensurato, insegnante in una scuola dell’infanzia, in quanto ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale su minori. Secondo quanto appurato dagli investigatori, l’insegnante faceva sedere sulle sue gambe o in braccio le bambine, toccando loro i glutei e le parti intime, con strofinamenti e gesti diretti a compiere atti sessuali con le minori.

ALTRO MAESTRO ARRESTATO

Caso analogo in giornata di abusi su un allieva. Un insegnante di 45 anni della provincia di Vercelli, infatti, è stato arrestato dai carabinieri per violenza sessuale su minore. La vittima degli approcci “spinti” e’ un’allieva di una scuola superiore del Vercellese.

LA DENUNCIA E IL RETROSCENA

A denunciare i palpeggiamenti sono state le compagne della ragazza, che aveva confidato loro l’eccessiva confidenza dell’insegnante.

Ulteriori accertamenti hanno permesso di ricostruire il clima amichevole e confidenziale che il docente avrebbe creato all’interno della classe. A tal punto che alcuni atteggiamenti sarebbero stati vissuti da qualche studentessa come vere e proprie avances.

Episodi che si moltiplicano e pongono nuovamente al centro della riflessione il tema della formazione e del reclutamento scolastico. Come è possibile – si chiede in questi casi l’opinione pubblica – che vengano messi a insegnare e a prendersi cura dei piccoli uomini del genere?

LEGGI QUI ALTRE NOTIZIE

Dimmi quanto studi e ti dirò chi voti. Più di metà degli elettori di Salvini non supera la terza media: i dati

Maestra 80enne: “Cari, la cattedra è l’ultimo baluardo della nostra professionalità. W la lezione frontale”

Dieta Mességué: il menù settimanale completo per dimagrire velocemente

Antibiotico ritirato dall’Agenzia Italiana del Farmaco: ecco la marca e il lotto

Salvini incontra la prof sospesa, pace fatta: “Aprirò l’anno scolastico nella sua scuola”

Leggi altre notizie su OggiScuola

Seguici anche sulla nostra pagina Facebook e sul profilo ufficiale Twitter

Articoli correlati

Back to top button