Cronaca

‘Bella’ ciao alla recita, genitori con la scuola: “Solo una mamma ha montato la polemica. Siamo con gli insegnanti”

Emergono nuovi dettagli sulla polemica scatenata alla scuola primaria “Salvo d’Acquisto” di San Donato Milanese. Al centro del putiferio degli ultimi giorni, la scelta di far cantare a 160 alunni – in occasione della festa di fine anno – l’inno ambientalista “Sing for the climate”. Musicato sulla melodia della canzone partigiana ‘Bella Ciao”. Una scelta non gradita da un gruppo di genitori. Anzi, ed è quest la novità, da una sola mamma, contrariata per “l’inopportunità politica” di far cantare ai bambini un inno alla resistenza.

Scuola coesa, contestatrice isolata

Secondo quanto riporta Il Giorno, il resto dei genitori ha preso le distanza dall’iniziativa di questa singola mamma. “La vicenda è stata strumentalizzata, rappresento i genitori i 1.156 bambini e nessuno si è lamentato. Ho scoperto il problema dai giornali, la politica va lasciata fuori perché fa male alla scuola”. A parlare è Maria Ricupero, presidente del Consiglio d’Istituto della Salvo D’Acquisto.

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“Non è vero che i genitori sono contrari alla scelta della scuola – spiega la rappresentante Tatiana Palazzo alla testata locale  – è stata solo una mamma a protestare. Ognuno è libero di dire la propria, ma passando per i canali istituzionali e non urlando lo scandalo sui giornali”.

Il DS: “Non cambieremo una virgola del programma”

La decisione del preside Carlo Massaro è stata inequivocabile. “Non cambieremo una virgola del programma — chiarisce il DS — ci manca pure che i genitori ci dettino le scelte nei programmi didattici. Questa un’iniziativa lodevole, ripresa dalle scuole di mezza Europa”. “Questa scuola propone tante altre iniziative — taglia corto Massaro — come la raccolta di cibo per i poveri. Chi non approva i nostri metodi pedagogici porti i suoi figli altrove”. La polemica è divampata anche sui social dove a chi chiede che per par condicio “si faccia cantare Faccetta Nera” si risponde obiettando che Bella Ciao non è un “manifesto politico ma un inno della Resistenza”.

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