Cronaca

‘Bella ciao’ alla primaria, protestano i genitori. Il Ds: “Programma resta così, se non gli sta bene cambino scuola”

“Non cambieremo una virgola del programma”. Così Carlo Massaro, dirigente scolastico della primaria “Salvo d’Acquisto” di San Donato, risponde alle polemiche sulla canzone scelta dai docenti per farla cantare agli scolari durante la festa di fine anno. Oltre 160 bambini canteranno “We need to open our eyes and do it now, now, now”, aprire gli occhi e farlo adesso, con la melodia di “Bella Ciao”.

L’antefatto

La scelta dell’inno alla resistenza partigiana come base musicale ha suscitato perplessità in alcuni genitori che hanno chiesto al DS di intervenire in merito. Si tratta di una riedizione in salsa locale di #FridaysForFuture di cui “Sing for the climate – Do it Now”, diventata il manifesto virale cantato dalle scolaresche di tutta Europa. Un inno all’ecologia, sull’onda lunga dello sciopero per il clima lanciato da Greta Thunberg. L’indignazione dei genitori parte da un assunto: la base della canzone si rifà a un “inno comunista”.

A riportarlo il Corriere della Sera spiegando che “alcuni messaggi WhatsApp di genitori — uno addirittura rappresentante di classe anche se specifica di parlare a titolo personale — sono arrivati alle maestre della Salvo d’Acquisto con la richiesta che la canzone venga sostituita. “Meglio We Are The World” chiede la mamma di un bambino di prima elementare. “È fuori luogo — aggiunge — in questo clima sociale far cantare in inglese a dei ragazzi inconsapevoli una canzone sulle note di Bella Ciao e la esorto a cambiare canzone”. Altri due messaggi sono arrivati alle docenti di alcuni dei 160 ragazzi che il 7 giugno dovranno sostenere la prova di canto inneggiando alla difesa del clima.

Alcune maestre, preoccupate, hanno chiesto al dirigente Massaro che cosa fare. La risposta del DS è stata inequivocabile. “Non cambieremo una virgola del programma — chiarisce — ci manca pure che i genitori ci dettino le scelte nei programmi didattici. Questa un’iniziativa lodevole, ripresa dalle scuole di mezza Europa”.

‘Bella ciao resta’. Il preside: “Chi non approva i nostri metodi pedagogici porti i suoi figli altrove”

Anche al preside, racconta ancora il Corriere della Sera è arrivata una richiesta via WhatsApp, che lamenta la “mancanza di opportunità” nel proporre come esibizione di fine anno “le note di Bella Ciao”. “Questa scuola propone tante altre iniziative — taglia corto Massaro — come la raccolta di cibo per i poveri. Chi non approva i nostri metodi pedagogici porti i suoi figli altrove”. La polemica è divampata anche sui social dove a chi chiede che per par condicio “si faccia cantare Faccetta Nera” si risponde obiettando che Bella Ciao non è un “manifesto politico ma un inno della Resistenza”.

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