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Impronte ai prof e telecamere a scuola: pagheranno i genitori. L’annuncio dei ds

L’istallazione delle telecamere di sorveglianza e dei dispositivi per il controllo biometrico costerà – secondo le prime stime – tra gli 80 e i 100 milioni di euro. A pagarle, però, potrebbero essere i genitori con “contributi volontari”, dato che le scuole sono notoriamente a corto di risorse. Lo riporta Il Messaggero, sottolineando che l’emendamento approvato in Senato al decreto Sblocca cantieri – quello relativo a telecamere all’infanzia e controlli biometrici a scuola, non prevede al momento coperture di spesa.

Telecamere e impronte: pagano i genitori

Da dove arriveranno dunque i fondi per realizzare l’iniziativa? Di certo non le scuole. “Si tratta di un provvedimento anticostituzionale, immotivato e decisamente costoso” spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Anp alla testata romana. “Le scuole dovranno acquistare questi apparecchi a proprie spese arrivando ad una spesa che oscilla dagli 80 ai 100 milioni di euro. Uno strumento per rilevare le impronte digitali, compreso di iva e spese di installazione, può costare tra i 2 mila e i 2500 euro. Prevedendone uno per ognuno dei 40 mila edifici scolastici, il conto è presto fatto. Ma le scuole non hanno tutti questi soldi: i fondi a disposizione non bastano neanche per coprire tutte le spese, dalla carta igienica alla cancelleria. Spesso contano sul contributo volontario delle famiglie: avranno più impronte digitali e meno carta igienica, rischiando di aver sempre più bisogno di aiuto”.

I “contributi volontari”

I “contributi volontari” vanno dai 50 euro alla primaria ai 100 e più nelle secondarie di primo grado. A questo si andranno ad aggiungere le spese in itinere per manutenzione e sicurezza. Le scuole italiane, infatti, sono testimoni di decine di episodi all’anno di vandalismo e distruzione delle apparecchiature tecnologiche. Chi garantisce che telecamere di sorveglianza e dispositivi per il controllo biometrico resteranno immuni da questi raid?

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