Opinioni

Galatea Vaglio: “Sono un’insegnante: non censuro, discuto! Se non vi va bene chiamate pure la Digos”

Prof.ssa Galatea Vaglio

“Sono un’insegnante.
Nel corso della mia ormai ventennale carriera mi sono sentita dire da i miei alunni di tutto: che i partigiani se la sono cercata, che il Duce ha fatto anche cose buone, che i migranti andrebbero buttati giù dai barconi, i rom bruciati nelle roulotte, i negri ammazzati e che Hitler era in fondo una brava persona. Ho avuto alunni che disprezzavano le donne, i poveri, i disabili, i malati, inneggiavano a dittatori, dicevano cose inaccettabili da ogni punto di vista. Ho avuto alunni fascisti, comunisti, di sinistra, di destra, di centro, di nulla.

Ci ho sempre discusso. Fino allo sfinimento. Perché il mio compito è questo qui: discutere, farli riflettere, segnalare loro dove i loro ragionamenti cadono in errori logici, storici, filosofici. E questo è fare politica, in classe, perché fare politica è insegnare alla gente a pensare e a costruire la propria comunità.
Per cui se i miei alunni in classe fanno affermazioni pro o contro il governo, i ministri, le leggi vigenti, se propongono paragoni anche azzardati fra epoche passate e avvenimenti presenti, io non censuro, ci discuto. Voglio sentire il loro punto di vista, anche se magari non lo condivido o mi fa orrore, o lo trovo semplicemente banale e naïf.

Se qualcuno pensa che il mio compito sia censurare i loro pensieri, costringerli a dire solo ciò che la società o il mondo o il governo vuole sentire da loro, renderli uniformi ad un credo uguale per tutti, impedire di esprimersi o punirli per quello che dicono, vuole farmi fare qualcosa che non è il mio mestiere, e che io non farò mai.
Perché sono un’insegnante. Se non vi va bene, ok, chiamate pure la Digos.”

 

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