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PONZIO BUSSETTI

Il ministro della pubblica istruzione Marco Bussetti, chiamato ad esprimersi sulla sospensione della prof Rosa Maria Dell’Aria, scarica la patata bollente sull’Ufficio Scolastico palermitano. “Questa è una scelta autonoma dell’ufficio scolastico provinciale di Palermo. Io al momento non reputo nulla, perché se non vedo le carte non posso giudicare”.

Bussetti: “Voglio le carte per dare un’occhiata”

Questo è quanto ha dichiarato ai cronisti il capo del Miur, a margine di un evento di Intesa Sanpaolo a Milano. Il riferimento è alla sospensione di due settimane comminata alla docente palermitana, colpevole di non aver vigilato sul lavoro di alcuni studenti che citava il decreto sicurezza accostandolo alle leggi razziali.

“Non c’è un commento politico perché gli uffici dei procedimenti disciplinari sono presenti in tutti i nostri uffici provinciali e agiscono secondo la norma, che prevede in questo caso sanzioni”, ha affermato Bussetti, spiegando di aver “solamente chiesto, visto l’effetto che ha avuto questa decisione, di avere le carte per dare un’occhiata”. Riguardo all’iter della decisione, il ministro ha chiarito: “Sotto i 10 giorni agiscono i dirigenti scolastici e se uno di loro sostiene che ci sia qualcosa di superiore normalmente invia tutto il materiale all’ufficio procedimenti disciplinari, poi ci sarà stato il momento di confronto e la decisione è stata dell’ufficio di Palermo”.

La polemica monta

Intanto non si placano le polemiche sul web per la decisione dell’USR. La prof Dell’Aria, insegnane di italiano all’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, si è detta “ferita e amareggiata” per l’esito della vicenda. La linea difensiva riguarda il suo operato verso il lavoro degli studenti. Avrebbe dovuto in qualche modo intervenire per “censurare” l’idea e l’opinione dei suoi alunni?

Il figlio della prof, nonchè suo legale, sottolinea come “le si contesta il mancato controllo su alcuni accostamenti ritenuti offensivi e che rappresentano una visione distorta della storia”. Ma allo stesso tempo “implicitamente la si accusa di aver indotto gli alunni ad agire in questo modo”. Un’ipotesi tutta da verificare.

Sta di fatto che, interrogato su una vicenda al centro delle cronache di tutto il paese, il ministro Bussetti finora non ha trovato strategia migliore se non lavarsi le mani e fare spallucce. Come un Ponzio Pilato qualsiasi.

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