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Studenti paragonano Salvini a Hitler, prof sospesa: “Avrebbe dovuto vigilare sul loro lavoro”

La prof Rosa Maria Dell’Aria, docente di italiano all’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo ha subito una sospensione di 15 giorni. La sua colpa è quella di “non aver vigilato” sull’operato dei suoi studenti, che hanno accostato Matteo Salvini ad Adolf Hitler.

Prof sospesa: l’antefatto

Lo riportano i media locali, sottolineando che i ragazzi dell’istituto avevano realizzato un video in cui Matteo Salvini e il suo decreto sicurezza venivano accostati alle leggi razziali promulgate nel 1938. A far scattare le contromisure da parte del provveditorato la segnalazione di Claudio Perconte, un attivista di estrema destra. Su Twitter, infatti, si è rivolto direttamente al capo del Miur Marco Bussetti per segnalare quanto accaduto a Palermo. “All’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo – denuncia Perconte – una prof, per la Giornata della memoria, ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti”.

La questione “dell’obbligo” è ovviamente tutta da dimostrare, ma la cosa ha suscitato la reazione della sottosegretaria ai Beni culturali, la leghista Lucia Borgonzoni. “Se è accaduto realmente andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento”.

La decisione dell’USR

Poi è arrivata la decisione dell’USR Sicilia. che ha optato per la sospensione di due settimane. “Abbiamo ricevuto una segnalazione dal ministero – ha spiegato il provveditore Marco Anello – la libertà di espressione non è libertà di offendere e l’accostamento delle leggi razziali al decreto sicurezza è una distorsione della realtà”.

La linea difensiva è affidata al figlio della prof, avvocato, che sottolinea come “le si contesta il mancato controllo su alcuni accostamenti ritenuti offensivi e che rappresentano una visione distorta della storia”. Ma allo stesso tempo “implicitamente la si accusa di aver indotto gli alunni ad agire in questo modo”.

Il docente, però, non ha il diritto di “sindacare sulla libertà di espressione degli alunni”. Inoltre “La sua libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l’ordine pubblico”.

La prof: “La più grande amarezza della mia vita”

“Quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale e naturalmente non parlo del danno economico legato ai giorni di sospensione ma al danno morale e professionale dopo una intera vita dedicata alla scuola e ai ragazzi”. Lo ha detto all’ANSA la prof Rosa Maria Dell’Aria.

“Quel lavoro non aveva assolutamente alcuna finalità politica nè tendeva a indottrinare gli studenti che da sempre hanno lavorato in modo libero come essi stessi hanno dichiarato anche agli ispettori arrivati in istituto a fine gennaio” aggiunge la professoressa Dell’Aria. “Gli stessi ragazzi e i colleghi – spiega – hanno inviato lettere all’Ufficio scolastico regionale per evidenziare la mia imparzialità e la mia integrità e semmai la mia totale dedizione al lavoro”.

“Ho soltanto proposto un lavoro sulla base di una serie di letture fatte sia nel corso dell’estate e poi anche il 3 settembre in occasione della Giornata del migrante”sottolinea la docente.  “Sono stati gli stessi alunni della II E – informatica a scegliere di fare una elaborazione in power point. Per esempio in un’altra classe dove gli alunni avevano letto gli stessi testi, mi è stato detto che volevano parlare della delusione degli studenti ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali che non consentivano loro di frequentare più la scuola”.

Miceli (PD): “Bussetti chiarisca”

“Davvero un’insegnante dell’istituto industriale Vittorio Emanuele III di Palermo è stata sospesa dal servizio per non aver impedito che gli studenti criticassero il ministro Salvini? Il ministro dell’Istruzione Bussetti chiarisca cosa è accaduto, siamo di fronte a un episodio gravissimo”. Lo dice il deputato del Partito democratico e segretario metropolitano di Palermo, Carmelo Miceli. “Ritenere un’insegnante responsabile – prosegue Miceli – di quello che pensano liberamente, eventualmente anche in modo non condivisibile, degli studenti rappresenta una deriva censoria senza precedenti. Il prossimo passo sarà obbligare i ragazzi a sventolare le bandierine della Lega al passaggio del ministro, oppure imporre l’iscrizione al VinciSalvini?”.

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