Cronaca

In piazza con le colleghe a protestare contro Salvini: maestra aggredita dai leghisti. VIDEO

Maestra oggetto di aggressione durante un comizio. “Sono stata aggredita da alcuni leghisti. Questa è la democrazia secondo Salvini?” A a parlare è una maestra di Settimo Torinese, arrivata in piazza in occasione  di un comizio del vicepremier e ministro dell’Interno. “Sono venuta qua assieme alle mie college – spiega – per manifestare contro tutte le promesse che sapevamo non avrebbe mantenuto”.

Momenti di Tensione per il leader leghista di fronte alla contestazione. “Chi gestisce l’ordine pubblico qua?” sbotta il ministro di fronte ai giovani che alzano il cartello “Meno uno”. Il riferimento è ai molteplici casi in cui Salvini ha preteso di rappresentare tutti gli italiani. E poi ancora “Cazzo, ma le pare possibile?”.

“La cosa incredibile è che cercate fascisti quando gli unici fascisti siete voi – la replica del Capitano leghista – E gli unici razzisti e anti democratici, che vanno nelle piazze a disturbare. Mamma e papà non vi hanno educato a sufficienza. E se non ci riescono loro riusciranno le maestre dato che abbiamo messo l’educazione civica come materia a scuola. E se no ci riuscirà qualche mese di servizio militare”.

Col riferimento alle docenti, ancora una volta indicate come colpevoli di tutti i mali, le insegnanti in piazza alzano i toni per poi essere aggredite da seguaci del leader. “I nostri bambini – chiosa la maestra – li amiamo tutti, da qualsiasi parte provengano”.

E’ solo l’ultima di una lunga serie di contestazioni organizzate durante i comizi di Salvini, in giro per l’Italia in vista delle elezioni europee del 26 maggio prossimo. E’ successo anche a Catanzaro, ad esempio, e a Brembate. Dove sono intervenuti addirittura i vigili del fuoco per far rimuovere uno striscione appeso dai balconi. Il pezzo di stoffa recitava “Salvini non sei il benvenuto”. La motivazione ufficiale è che per legge si possono utilizzare solo cartelli e striscioni fatti di materiale ignifugo, per motivi di sicurezza.

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